Si laurea in giurisprudenza all'Università di Pavia, come alunno del Collegio Ghisleri.
Combattente nei corpi volontari durante la guerra del 1848 prende parte alla campagna del Trentino. Torna a Brescia dopo la sconfitta di Novara e, per un certo periodo, si mantiene insegnando diritto. Collabora al giornale "Il Crepuscolo" con saggi di economia politica.
Nel 1859 organizza l'insurrezione di Brescia contro il governo austriaco. Eletto deputato nello stesso anno, riceve vari incarichi amministrativi, ma si dedica attivamente alla carriera politica solo a partire dal marzo 1876 quando la Sinistra, di cui era stato esponente di spicco, va al potere.
Ministro dei Lavori Pubblici nel primo governo Depretis del 1876, ministro dell'Interno nel governo Cairoli del 1878, si occupa del progetto di riforma del diritto di voto.
Nominato ministro della Giustizia nel governo Depretis del 1881, riesce a portare a termine la stesura del nuovo Codice di Commercio e a far approvare la normativa sul lavoro femminile e minorile. Congedato dal Depretis nel 1883, rimane all'opposizione fino al 1887, quando entra nuovamente nel governo dello stesso Depretis sempre come ministro della Giustizia, rimanendo allo stesso dicastero anche nel successivo governo Crispi, fino al 6 febbraio 1891. Durante questo periodo fa approvare il primo Codice Penale dell'Italia unita,codice tra i più liberali e sociali tra quelli tutt'ora in circolazione, che entra in vigore il 1° gennaio 1890, e avvia la riforma della magistratura.