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Ideologia



Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo e critico letterario italiano, e uno dei fondatori del Partito Comunista d'Italia.

Antonio Gramsci nacque ad Ales, presso Oristano, da Francesco (1860 - 1937) e Giuseppina Marcias (1861 - 1932). [1] Francesco, originario di Gaeta, di famiglia medio-borghese, era studente in legge quando morì suo padre, colonnello dei carabinieri; dovendo trovare subito un lavoro, nel 1881 partì per la Sardegna per impiegarsi nell'Ufficio del registro di Ghilarza.
In questo paese, che allora contava circa 2.200 abitanti, conobbe
Peppina, figlia di un esattore delle imposte e proprietario di alcune
terre; malgrado l'opposizione dei genitori, rimasti in Campania, che consideravano i Marcias una famiglia di rango inferiore alla propria[2], la sposò nel 1883. Dal matrimonio nascerà Gennaro, nel 1884, e dopo che l’ufficio fu trasferito da Ghilarza ad Ales, Grazietta nel 1887, Emma nel 1889 e, il 22 gennaio 1891 Antonio, che fu battezzato il 29 gennaio.

L'anno dopo la famiglia si trasferisce a Sorgono, il paese di cui la madre è originaria, e qui nascono gli altri figli, Mario nel 1893, Teresina nel 1895 e Carlo nel 1897. Antonio, a due anni, si ammalò del morbo di Pott, una tubercolosi ossea che in pochi anni gli deformò la colonna vertebrale
e gli impedì una normale crescita: Gramsci non supererà il metro e
mezzo di altezza; i genitori pensavano che la sua deformità fosse la
conseguenza di una caduta e anche Antonio rimase convinto di quella
spiegazione. Ebbe sempre una salute delicata: a quattro anni, soffrendo
di emorragie e convulsioni, fu dato per spacciato dai medici, tanto che
la madre comprò la bara e il vestito per la sepoltura.

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