L'ultima permanenza al governo di Giolitti iniziò nel giugno 1920, durante il cosiddetto biennio rosso (1919-1920). Per porre freno alle frequenti agitazioni socialiste, Giolitti non esitò ad appoggiare le azioni delle squadre fasciste, credendo che la loro violenza potesse essere in seguito riassorbita all'interno del sistema democratico.