Cronaca - il sito di zon@ venerdìPubblicità


Acqua di casa mia è la nuova campagna di Coop, che ha come testimonial Luciana Littizzetto, con l'obiettivo di promuovere un consumo corretto e consapevole a partire dall’acqua di rubinetto. Gli italiani bevono una media di 195 litri a testa all’anno diacqua minerale (primi in Europa e terzi nel Mondo, dietro agli Emirati Arabi e al Messico), dalle fonti alla tavola il trasporto dell’acqua mette in movimento nel nostro paese ogni anno qualcosa come 480.000 tir (messi uno accanto all’altro formano una fila di 8.000 km, un viaggio andata e ritorno Roma-Mosca). Se poi dall’acqua soltanto bevuta si arriva all’acqua consumata (per mangiare, lavare, far funzionare siti produttivi e agricoli, etc) si scopre che ogni italiano usa al giorno 237 litri d’acqua (uno statunitense 425, un francese 150, un abitante del Madagascar 10). Numeri impressionanti che stanno alla base della campagna. L'iniziativa parte da un dossier scientifico redatto sotto la supervisione di esperti e che ha visto la collaborazione delle più importanti associazioni ambientaliste - Legambiente, Greenpeace, WWF - e poi a cascata spot istituzionali, formazione per i dipendenti, community via web. Ovunque lo stesso messaggio: salvaguardiamo l’ambiente, scegliendo l’acqua del rubinetto o proveniente da fonti vicino. D’altro canto, l’imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri d’acqua che viaggiano per 100 km producono emissioni almeno pari a 10 kg di CO2. Se invece si sceglie l’acqua di rubinetto per ogni 100 litri erogati si emettono circa 0,04 kg. Un rapporto di 1 a 250. Le possibilità che si aprono sono diverse. Chi vuole può decidere di ricorrere, più di quanto già si faccia, all’acqua di rubinetto (gli ultimi dati Nielsen registrano un -4,7% di vendite di acqua minerale nell'ultimo anno). Altra strada è quella di scegliere acque minerali vicine. In concreto, Coop ha lavorato sul proprio prodotto a marchio. In primo luogo, sul packaging riducendo già nel 2009 la grammatura delle bottiglie rispetto a quella del 2007; nel complesso l’operazione di sgrammatura ha prodotto un risparmio all’anno di 3300 tonnellate di CO2. Poi, in coerenza con la campagna, da un mese ha raddoppiato le fonti di approvvigionamento della propria acqua a marchio, permettendo di ottenere, a regime, una riduzione della distanza media che le bottiglie devono compiere di circa il 12%. Su scala annuale significa 235.000 chilometri in meno, pari a 388 mila chilogrammi di CO2 non emessi.

Per commentare scrivere qui