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Nel 2011 il 25% dell'energia italiana sarà prodotta con fonti alternative. Il ministro assicura che l'impegno preso dal governo sarà mantenuto e svela la sua ambizione: «L'Italia leader mondiale del solare»Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio punta sulle rinnovabili e prepara una legge ad hoc. Questo l'impegno del governo come ha annunciato il ministro che ha fatto il punto su alcune questioni ambientali in un forum realizzato oggi dall'Ansa. «Sto facendo predisporre un disegno di legge che prevede che l'Italia si doti di una normativa organica, come ha fatto la Germania, per promuovere le fonti rinnovabili», ha detto il ministro. «Il programma del Governo di centrosinistra prevede che entro il 2011 il 25% dell'energia che noi produciamo sia da fonti rinnovabili». Un impegno che, ha ribadito Pecoraro, «c'è nel programma ufficiale con cui il governo ha vinto le elezioni e c'è la volonta' espressa anche da Prodi in Consiglio dei Ministri di avere un piano per le fonti rinnovabili». Secondo il ministro il nostro Paese «deve recuperare il ritardo accumulato per esempio sul fotovoltaico. L'Italia - ha detto - è il paese del sole, dobbiamo sviluppare le migliori tecnologie, investire e in tal senso ne ho parlato anche con il ministro della Ricerca».
«È evidente che – ha proseguito il ministro – i pannelli fotovoltaici si fanno con il silicio e hanno una buona capacità di resa ma ci sono altre possibilità di fare pannelli fotovoltaici con fibre vegetali in cui la tecnologia italiana va molto avanti. Per cui noi dobbiamo investire massicciamente su questo per diventare, come io auspico, leader mondiali delle tecnologie del solare».
«Naturalmente ci sono anche i biocarburanti e le agroenergie. Possiamo realizzare dall'agricoltura – ha concluso Pecoraro – una buona quantità di energie con la condizione che le realizziamo producendo in Italia i materiali e quindi sostanzialmente non importando truciolato dal Brasile o importando biocarburanti dall'estero altrimenti non diamo nessun contributo alla riduzione della Co2 perchè solo se le piante crescono in Italia contribuiamo a ridurre le emissioni».

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