Verdi, addio. Addio al partito. Benvenuto al movimento, «a una grande aggregazione ecologista che supera il partito. E anche la destra e la sinistra». Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi, sceglie la festa dell'ldv per annunciare il requiem del partito e la nascita di un nuovo soggetto, più snello, meno pesante, in linea con quello già succede in Francia. L'annuncio ufficiale sarà dato in settimana, «non sarà indolore» si lascia scappare Bonelli alludendo a possibili e immaginabili resistenze. Ma è giunto il tempo di lasciare spazio a una costituente ecologista che «abbia la capacità di riunire tutto il mondo della frammenta zione in cui si trovano oggi verdi e ambientalisti». Bonelli ha in mente il modello francese di Cohn-Bendit, un manifesto a cui aderiscono intellettuali e soggetti di varia estrazione. «Quando un cittadino si ammala ai polmoni - dice Bonelli - quei polmoni non sono né di destra né di sinistra. È un problema di inquinamento, emergenza oggi sottaciuta». In Italia questa «forza ecologista che parla a tutti è comunque parte di un'alleanza di centrosinistra». La Federazione dei Verdi è nata nel 1986 e ha sempre avuto vita tormentata.