Nessun rinvio delle elezioni legislative in Pakistan, dove dopo l'imposizione dello stato di emergenza continua la repressione contro l'opposizione. Si voterà a metà gennaio, ha assicurato il premier Shaukat Aziz, ma il timore è un rinvio, anche di un anno. Stati Uniti, Unione Europea e Nazioni Unite hanno esortato il presidente Pervez Musharraf a ritirare le misure straordinarie. Il generale, salito al potere con un colpo di stato nel '99, si è detto pronto ad abbandonare il suo ruolo di capo delle forze armate. Molti ritengono che abbia destituito la Corte Suprema per evitare l'annullamento del voto che lo ha riconfermato al potere. I giudici dovevano valutare la compatibilità tra i suoi due incarichi. Washington ha chiesto a Islamabad il ripristino della democrazia e ha minacciato di sospendere gli aiuti, anche se non quelli militari. Il movimento degli avvocati ha manifestato di nuovo a Lahore contro lo stato di emergenza giustificato da Musharraf con l'ostilità dei giudici e il moltiplicarsi di attentati terroristici. Negli ultimi giorni 1500 persone sono state arrestate o poste agli arresti domiciliari.