Una vittoria per il popolo americano e il sistema giuridico del Paese; una sconfitta decretata "da un giudice apertamente gay", secondo i gruppi conservatori e religiosi del Paese. California divisa dopo che un magistrato ha deciso di avvallare i matrimoni omosessuali, una decisione che torna a mostrare la divisione sul tema tra i cittadini statunitensi. Il giudice Vaughn Walke ha dichiarato incostituzionale il no ai matrimoni gay sancito dal referendum californiano del 4 novembre 2008: ha stabilito che la cosiddetta 'Proposition 8' approvato con il referendum e che riformo' la Magna Charta dello Stato per definire il matrimonio come un legame tra un uomo e una donna, e' incostituzionale, perche' "discriminatoria" e incompatibile con i principi di uguaglianza. La consultazione passo' con il 52% di voti a favore appena sei mesi dopo che la Corte Suprema della California aveva annullato una precedente sentenza che confermava il no ai matrimoni omosessuali.
Il caso, a questo punto, e' destinato a passare nelle mani della Corte Suprema degli Stati Uniti, massima istanza giudiziaria del Paese. Subito dopo la sentenza, centinaia di persone si sono raccolte all'entrata dei tribunali federali di San Francisco per festeggiare o si sono riversati nelle strade; e l'allegria si e' propagata in molti altri luoghi californiani e nel resto del Paese, soprattutto tra le organizzazioni di gay e lesbiche. "Questa sentenza e' un successo", ha detto Lorru L. Jean, direttore esecutivo del L.A. Gay & Lesbian Center, una dichiarazione sulla stessa lunghezza d'onda di quella di Geoff Kors di Equality California, secondo cui la sentenza conferma che i diritti espressi nella Costituzione sono "applicabili a tutti".