E' confusione totale all'interno del partito dei Verdi. Sulla base delle sonore sconfitte alle ultime due tornate elettorali, politiche ed europee, la dirigenza di Grazia Francescato è messa in seria discussione dagli ex parlamentari Marco Boato, Angelo Benelli e Natale Ripamonti che a pochi giorni dal congresso nazionale della Federazione dei Verdi (dal 9 all'11 ottobre a Fiuggi) anticipano quella che sembra essere un ultimatum prima di una scissione annunciata. Gli esponenti del partito hanno presentato a Montecitorio una mozione congressuale per una nuova costituente verso un nuovo partito politico ecologista che, scrivono gli esponenti, “superi il modello politico e organizzativo della Federazione nazionale dei Verdi”. Pare che all'origine dello scontro ci sia soprattutto la scelta della Francescato di far confluire i Verdi nel partito Sinistra e Libertà. 'Una parte di Verdi guidati da Grazia Francescato - dice Boato - senza alcuna legittimazione politica e scavalcando ogni norma statutaria, e' entrata direttamente a far parte a far parte del gruppo dirigente di Sl'. 'Attenzione, Sl non e' un movimento federativo ma ci porta ad annientare la nostra identita' ', spiega Ripamonti. Per Bonelli entrare in Sinistra e Libertà è "un errore storico di collocazione politica, e proprio mentre in Europa le formazioni Verdi hanno ottenuto ottimi risultati grazie al fatto di aver superato i confini ideologici e le categorie tardo-ottocentesche". Bonelli punta invece al Pd "Un centrosinistra senza Verdi sarebbe un'anomalia in Europa - afferma Bonelli - Qualcuno anche nel Pd ha pensato che la scomparsa dei Verdi li avrebbe aiutati, ma cosi' non e' stato. Ora anche tra gli 'Verdi' del Pd, qualcosa sta cambiando'.