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Col Partito democratico in pieno congresso, "Sinistra e Libertà" accelera: conferma il simbolo, avvia la campagna di tesseramento. E per il 12 settembre, un mese prima dell'assise democratica, punta a far nascere il partito vero e proprio.

La Sinistra "ricomincia dal tre" per cento delle ultime europee. Un viatico che si accompagna a un'attenzione crescente verso il movimento di Vendola, Fava e gli altri. Una folta platea accoglie infatti il seminario promosso dalla mezzaluna rossa per analizzare il voto, esaminare le prospettive di breve e medio termine e soprattutto lanciare una sfida ai Democratici, impegnati nel dibattito congressuale.

Il primo punto fermo è proprio il simbolo. Claudio Fava conferma che sarà mantenuto, anche se i Verdi di Grazia Francescato chiedono di inserire la scritta "Ecologia" tra le parole "Sinistra" e "Libertà". Stamane all'apertura dei lavori, all'hotel Quirinale di Roma, Francescato, Cento e altri militanti Verdi si sono presentati con la maglietta e il nuovo simbolo.

Parte poi anche la campagna per aprire "circoli ovunque", spiega Fava il quale annuncia che "da oggi è possibile aderire al movimento". E il Partito democratico? Sinistra e Libertà non interferisce. "Quando avranno un segretario vedremo. Certo vediamo un po' di confusione. Bersani propone delle cose, ma Veltroni rimette in campo la linea nefasta degli ultimi mesi. Non si capisce quali sono le parole e quali i fatti".

In particolare, spiega Fava, in riferimento alla laicità. "La stampa annuncia una legge sul fine vita in estate voluta da Letta per rassicurare il Vaticano. Cosa dice il Pd su questi temi? Per ora mi sembra che non dica nulla". Nessuna tentazione dunque a sposare il 'lodo Sansonetti'. Il direttore de 'L'Altro' proponeva a Vendola di correre per la segreteria del Pd: "Non mi sembra neanche una provocazione. Solo una battuta", liquida Fava. "Ognuno ha la sua autonomia, ognuno fa per sé".

Vendola ha descritto, nel suo applaudito intervento, una Italia ormai impantanata in una difficile realtà nella quale le opposizioni stentano, però, ancora a ritrovarsi malgrado "le crepe e la crisi ormai palese del berlusconismo che, però, non ha interrotto il processo di smantellamento dei principi della Costituzione italiana". In questo senso Vendola ha detto di guardare all'appuntamento congressuale del Pd con "grande interesse" anche se le realtà che sembrano confrontarsi al suo interno (leggi Franceschini e Bersani) "sono l'una elusiva e l'altra allusiva verso la sinistra. Mi sembra una contesa militarizzata - ha poi aggiunto Vendola - in vista del congresso e se nel più grande partito di opposizione si palesa lo smarrimento c'e' un problema di cui farsi carico".

Rivolgendosi all'interno, Vendola non ha nascosto il cammino ancora da compiere per comporre ad unità le varie "storie" della nuova formazione politica ed è per questo, ha detto, "che è necessario conoscersi meglio, senza infingimenti, perché veniamo da storie diverse ma non dobbiamo restare prigionieri degli anni Ottanta. Bisogna avere la curiosità di una impresa". Semmai, ha proseguito, partendo da una riflessione sul welfare. Infine, un riferimento alle ultime ore. "Ieri - ha concluso Vendola - l'Italia è cambiata con il voto al Senato e l'introduzione delle ronde e del reato di clandestinità. Siamo ormai ad un punto di svolta che merita non solo un grido di allarme ma una politica all'altezza delle sfide del momento".

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