Vladimir Putin ha scelto il suo delfino e la comunità imprenditoriale russa esprime apprezzamento. Il candidato alle elezioni presidenziali del prossimo 2 marzo è Dmitri Medvedev, un fedelissimo del presidente. Quarantadue anni, vicepremier, Medvedev è anche e soprattutto presidente del gigante dell'energia Gazprom, da molti considerato uno stato nello stato.
Esponente liberal del partito di Putin, "Russia Unita", Medvedev è un personaggio sempre piu' popolare e piace al mercato: la borsa di Mosca ha accolto con due punti di rialzo la notizia della sua candidatura.
Preoccupati gli oppositori di Putin: "Hanno scelto un fedelissimo, uno che obbedirà agli ordini", dice Boris Nemtsov, uno dei leader dell'opposizione. "Di lui ha bisogno il clan al potere, non la Russia. E' una vergogna, la gente dovrebbe avere il diritto di eleggere il proprio presidente con strumenti piu' giusti".
"La candidatura di Medvedev mi suggerisce una conclusione sul futuro di Putin", dice il leader comunista Zyuganov. "Non sarei sorpreso se Putin prendesse delle misure per rafforzare l'unione tra Russia e Bielorussia, per mettersene poi a capo".
Il sospetto di Zyuganov, cioè che Putin voglia presiedere una nuova entità tra Russia e Bielorussia, rientra nel turbine di ipotesi circa il ruolo di Putin una volta dismessi i panni di presidente. Certo, la scelta di Medvedev lascia intendere comunque un ruolo di primo piano: sicuramente dietro le quinte del Cremlino, o forse come premier.