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Tensione e bagarre al Salone delle fontane a Roma: passa, con 38 voti contrari, il documento messo a punto dal Comitato per i diritti che affronta temi spinosi come quello sui diritti delle coppie omosessuali e la bioetica. Ma, come era prevedibile, la questione ha suscitato diverse polemiche. A sorpresa, prima del voto, è salito sul palco Enrico Fusco, delegato della Puglia, e non ha risparmiato critiche: "E' un documento arcaico, irrispettoso, offensivo per la dignità delle persone. Non è un passo in avanti ma un passo indietro enorme. Anche Fini è più avanti di noi".

Per il presidente dell'Idv, "quella sui diritti della persona è una battaglia che dovrebbe essere trasversale e condivisa da tutti: laici e cattolici". Per questo, "ci auguriamo che quei deputati che hanno denunciato la chiusura del Pd in tema di diritti civili sostengano e sottoscrivano la nostra proposta di legge sul pieno riconoscimento dei matrimoni gay anche in Italia, già depositata in Parlamento". Perchè i diritti della persona "sono l'elemento qualificante per ogni democrazia e dovrebbero essere condivisi da tutto il centrosinistra, senza tentennamenti".

Vendola affida la sua posizione a Twitter. Scrive: "Crolla il muro dell'ipocrisia. E la politica è costretta a fare i conti con la richiesta sacrosanta del matrimonio gay. Finalmente". Poi: "Sono per il diritto a matrimonio gay perché il Medioevo italiano è durato fin troppo. Basta con frammenti di diritti, vogliamo diritti interi, eguali per tutti".

Arcigay: "Il Pd che dice?". Paolo Patanè, presidente dell'Arcigay attacca Bersani e critica i le posizioni liquide del Pd. Si parte dall'estero: "Cameron, Obama, Hollande, Castro. E in Italia Di Pietro, Vendola, Grillo, Virginio Merola. Renzi, Boeri". Tutti d'accordo. Poi la domanda "E Bersani che dice? Che dice il Pd? Il Pd continua a pensare che saranno i piccoli passi a cambiare il Paese e non si accorge che è proprio quello il metro mediocre che ci schianta e ci isola mentre il mondo corre. I diritti caro Bersani non si concedono a 'scaglie', o per elemosina, ma nella loro interezza per autentico rispetto delle persone e delle loro vite. Bravo Grillo. E il cilicio lo tengano altri. Noi vogliamo sposarci".

La replica dei democratici. No alla propaganda e nessuna strumentalizzazione. La risposta del Pd è affidata a Nico Stumpo, responsabile dell'organizzazione. "Il Pd ha scelto un strada seria e percorribile decidendo di regolamentare giuridicamente le coppie di fatto, a partire da quelle omosessuali. Vedo che Di Pietro e Grillo strumentalizzano il dibattito e le decisioni del Pd per lanciare i loro attacchi". Ancora: "Il Pd lavora per far fare al Paese un passo concreto in avanti. Se l'Italia avrà nella prossima legislatura una legge tra le più avanzate in Europa sarà grazie al Partito democratico, che si sta impegnando in questo senso. Non certo per la propaganda e la strumentalizzazione dal fiato corto".

La reazione della Bindi. Il presidente del Partito Democratico difende il suo operato. "Non e' giusto che dopo un lavoro proficuo di tutti questi anni e un partito che si candida a governare il Paese con un programma importante, si permetta che una minoranza di 38 persone faccia apparire il Pd spaccato, su temi che andranno comunque approfonditi".

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