Un partito che si attesta al 29%, che è percepito come un centrosinistra che, però, guarda al centro. Con un leader che può contare su un gradimento personale che lo porterebbe a battere Silvio Berlusconi. E' questa la fotografia del Partito democratico che arriva dal sondaggio Ipr Marketing realizzato per Repubblica.it (il 19 ottobre). Un dato che, seppure inferiore alla somma dei voti dei disciolti Ds e Margherita, è in crescita rispetto ad aprile (allora era il 26,5 %). Non solo, stando alle cifre, c'è un'area dell'8% che, pur non essendo certa di votare il Pd, dice di essere pronta a prendere in considerazione l'eventualità.
Gli elettori. Lo zoccolo duro di coloro che, certamente, dichiarano il loro voto per il Pd, è del 18%. Dato che va aggiunto a quell'11% di chi, pur non sentendosi "fidelizzato", oggi voterebbe il partito di Veltroni. Totale: 29%. Poi c'è l'area degli indecisi. Quell'8% che raggruppa chi prende in considerazione l'ipotesi di votare il Pd, pur non essendo certo, oggi, di farlo. E che se, tradotto in preferenze, potrebbe far toccare al partito percentuali significative a livello elettorale. Un 37% che i dati indicano come il potenziale elettorale del Pd.