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La seconda ospite della puntata è Debora Serrachiani, segretaria del Pd di Udine che il 21 marzo scorso ha tenuto un discorso di dodici minuti all'Assemblea nazionale dei circoli del Pd a Roma in cui dicendo quello che pensava sulla situazione del partito ha raccolto ben 35 ovazioni in quella dozzina di minuti ed è stata pluri cliccata nel web in questa settimana. La Serracchiani dichiara che secondo lei si è sulla strada giusta con la nuova segreteria Franceschini; ma non si è ancora fatta tutta la strada per ridare credibilità al Pd. Ma allo stesso tempo dichiara che non è stata colpa totalmente di Veltroni lo stato delle cose in questo anno di Pd; ma anche frutto della inesistente linea unica del partito. Per quanto riguarda l'alleanza con Di Pietro la Serracchiani ritiene sia stata sbagliata; nonostante tutto bisogna riconoscere a Di Pietro si essere stato l'unico a fare opposizione. La linea del partito, come detto, deve essere comune e chi non vi si riconosce e non voglia restare nel partito a rappresentare la minoranza (almeno per quel tema) può anche essere libero di andare via. La Serracchiani critica la legge sul testamento biologico che stanno approvando in questi giorni in parlamento che va in contrasto con l'art.32 della costituzione che dice che non si può imporre a una persona un trattamento sanitario contro la sua volontà perchè si finge che mantenere in vita una persona non sia un trattamento sanitario. Ritornando alleDebora Serracchianilogiche di partito la Serracchiani afferma, spronata dalla Bignardi, che non era tanto a Franceschini che faceva le critiche (che bisogna invece lodare per aver accettato di far il segretario in questo momento) quanto alle persone che stavano accanto a lui che nella sua visione rapprensentano la massa pesante del partito. Alla Serracchiani non sono piaciute le uscite di dirigenti che vanno contro la linea prevalente del partito, perchè confondono la base così come facevano i vari segretari di partito della maggioranza del governo Prodi e a questo ptoposito ripete il nome di Dorina Bianchi che era stato fatto nel suo intervento al congresso e in più aggiunge quelli di Rutelli e D'Alema. Segue un video dei giovani di destra e la Serracchiani commenta a proposito dell'affermazione di uno di loro che l'assistenzialismo è necessario quando ci sono persone che non hanno accesso alla cassa integrazione e non hanno i soldi per andare avamti. Forse - continua la Serracchiani - quel ragazzo hai i genitori che si possono permettere di dargli la paghetta, ma nella maggior parte delle famiglie non funziona così. Così non fa su Berlusconi che dice che è allegro anche in piena crisi; ma ammette che il pd deve chiedersi non perchè non piace a loro, ma perchè piace agli italiani. Un'altro problema del Pd secondo la Serracchiani è stato quello di tentare sempre di mettere d'accordo tutti, che è umanamente impossibile. Infine la Bignardi le chiede di dare i voti ai dirigenti del partito. Parte la sfilza di insufficenze: Veltroni 6+, Franceschini 6, Binetti 4, Rutelli 4, Dorina Bianchi 4, Fassino 6, Renzi 6-, D'Alema 5 ... e ce n'è anche per Di Pietro 5.

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