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« Lo stupratore seriale di cui nessuno avrebbe mai sospettato. Un Giano bifronte che di notte indossava la maschera e si concedeva agli «impulsi a breve», come li chiamava lui. Al circolo del Pd del Torrino, in piazza del Sole, tutti gli volevano bene. Luca coordinava l'attività del circolo e per i colleghi era un punto di riferimento. Nei giorni scorsi si era arrabbiato perché voleva il suo nome sui manifesti del partito e il suo desiderio non era stato esaudito. Si stava occupando dei tesseramenti in vista del Congresso di ottobre. La sua vita era quella di sempre. Di giorno ragioniere alle Metropolitane srl. Nel tempo libero coi compagni di partito. 

Sono due i casi di stupro forse riconducibili a Luca Bianchini ma attribuiti erroneamente nel 1997 a Joe Codino, il liutaio Marcello Gregorat. I due casi risalgono al 1997, ma Gregorat, che per questi episodi si dichiaro' sempre innocente, fu assolto nel 2002. Uno dei due episodi riguardava una ragazza che denuncio' di essere stata violentata nel garage di casa nel quartiere Nomentano. Joe Codino fu condannato per abusi sessuali nei confronti di 13 donne, tutti avvenuti negli anni '80 a Roma.

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