Gli ultimi tre mesi hanno visto l’inizio del semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, ma anche sul fronte parlamentare il percorso delle riforme per la modifica della Costituzione. Dal punto di vista economico i dati invece non sono stati incoraggianti e anche se il trend è lo stesso di molti paesi europei (Germania compresa) questo non consola.
Maria Elena Boschi (8), ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento. Assoluta protagonista dell’attività più in vista del governo: le riforme costituzionali. Assieme ai presidenti di commissione Finocchiaro e Calderoli ha incassato l’approvazione del primo passaggio al Senato della riforma della Costituzione e in autunno ci si prepara nell’approvare la nuova legge elettorale. Altra difficile battaglia.
Matteo Renzi (7 1/2), presidente del Consiglio. In questo trimestre ha ricevuto le prime critiche sulla sua gestione delle manovre economiche. Viene accusato di aver anteposto la riforma elettorale e della Costituzioni alle riforme sociali che servirebbero di più a sbloccare la situazione di crisi italiana. A suo discapito va ricordato che la maggioranza parlamentare non è quella delle europee, ma quella della non vittoria di Bersani delle politiche del 2013. A suo merito va sicuramente il fatto di cercare davvero di risolvere tutti i problemi e la grande comunicativa. Secondo me è solo questione di tempo. Questa Italia la rimetteremo in sesto. Non ci si può aspettare che lo faccia solo Renzi, ognuno deve fare la sua parte, ognuno nel suo ruolo.
Marianna Madia (7), ministro della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione. Autrice della riforma della pubblica amministrazione è stata presente anche nel confronto sulla riforma del terzo settore e sul tetto agli stipendi dei manager pubblici. La riforma della pubblica amministrazione è stata presentata, ma non ancora discussa dal parlamento, preferita alla discussione sull’assetto costituazionale. Quindi in questo trimestre non si sono fatti passi in avanti; speriamo che nel prossimo si acceleri, perchè sono queste le riforme che servono davvero all’Italia.
Federica Guidi (6 1/2), ministro dello Sviluppo Economico. E’ chiamata a risolverte le crisi delle aziende italiane. Lavoro sotto i riflettori solo per i casi delle grandi aziende e comunque mai piacevole. Lei sta andando oltre. Guidi ha annunciato la formazione di 24 contratti di sviluppo per 1,4 miliardi di euro, “vengono finanziati per 700 milioni con investimenti pubblici, le cui risorse derivano in gran parte dai fondi comunitari: vengono spesi tutti i fondi disponibili”.
Beatrice Lorenzin (6 1/2), ministro della Salute. Ministro molto controverso, ma le voglio dare credito. Stamina: ha convocato una nuova commissione così come hanno ordinato i giudici e si sta attendendo le loro valutazioni sull’efficacia della terapia Vannoni. Eterologa: le linee guida sono state formulate, ma il ministro ha disposto che la leggi passi per il parlamento e non con un decreto e quindi ha dichiarato che anche se le regioni potrebbero partire con le terapie si augura che aspettino la legge in modo che si parta tutte insieme. La Toscana sembra voglia fare di testa sua. Vaccini: Ha messo in guardia la popolazione dalla scelta di non vaccinarsi e ha garantito come del tutto false le notizie dei media sulla non sicurezza delle stesse. Droghe: fatte le linee guida per adeguarsi alla sentenza della Corte Costituzionale.
Graziano Delrio (6), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Si vocifera di screzi con Renzi, ovviamente prontamente smentito da entrambe le parti. Quello che è sicuro è che la sua presenza si è quasi completamente esaurita. Molto meno protagonista del trimestre precedente. A cosa di deve questa assenza lo scopriremo forse nel prossimo trimestre.
Pier Carlo Padoan (6), ministro dell’Economia. Approvato il decreto Irpef che concretizza tutti i provvedimenti economici del governo: dalla riduzione di 80€ a chi guadagna meno di 1.500€ mensili alla riduzione dell’Irap e al costo minore dell’energia per le imprese ecc. Utilizzo obbligatorio del pos (bancomat) per tutti i pagamenti superiori a 30€. Il provvedimento non mi vede contrario a prescindere; ma è sprovvisto di multe per chi strasgredisce e quindi è inutile.
Andrea Orlando (6), ministro della Giustizia. Presentazione della riforma della Giustizia. Cinque linee di azione per la riforma della Giustizia civile in Italia: gli interventi del Governo, illustrati dal premieri Renzi, con i ministri Orlando (giustizia) e Alfano (Interno), sono ora online sul sito del ministero della Giustizia: Riduzione dei tempi, riduzione dell’arretrato, processo esecutivo, semplificazione del processo civile e informatizazzione intergrale del processo civile.
Dario Franceschini (6), ministro dei Beni Culturali. Presentato il decreto Cultura, l’art bonus. Il provvedimento pone tra i suoi obiettivi il rilancio della cultura e del turismo, utilizzando in particolare lo strumento delle agevolazioni fiscali: tra le varie disposizioni ha in particolare attirato l’attenzione il cd. ArtBonus, il credito di imposta al 65% per 2014 e 2015 (con un decalage al 50% nel 2016) per le erogazioni liberali riferite agli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici.
Giuliano Poletti (5 1/2), ministro del Lavoro. La legge Poletti, più conosciuto come Jobs Act è stata presentata, ma non ancora approvata. Decisamente tre mesi buttati su questo fronte. Sarebbe dovuta essere la riforma più importante di questo governo perchè è con il lacvoro che si batte la crisi. Ma provabilmente non c’è accordo su tutta la materia da parte di tutto il fronte governativo. Un vero peccato; spero che nei prossimi tre mesi la marcia si inverta decisamente.
Federica Mogherini (5 1/2), ministro degli Esteri. Nell’occhio del ciclone a livello europeo per la sua eventuale nomina a ministro degli esteri europeo che non convince molti stati membri sia per la sua esperienza, sia per la sua presunta vicinanza a posizioni filo-russe. Poi le crisi russo-ucraine, israelo-palestinesi e siruaino-irachene da gestire. In particolare sull’ultima il ministro si è fatto promotrice assieme al collega francese Fabius di invio di armi ai combattenti curdi che si difendono dai guerriglieri dell’Isis. Merita perlomeno un aumento di credito rispetto lo scorso trimestre, aspettando ulteriori mosse.
Maurizio Lupi (5), ministro delle Infratrutture e dei Trasporti. Ministro abbastanza incostante e discontinbuo. Si sentono sue notizie solo sul fronte Expo. Ancora silenzio sui lavori per la Tav e ha sospeso troppi lavori per mancanza di fondi. In discesa.
Maurizio Martina (5), ministro dell’Agricoltura. Assieme a Lupi è molto impegnato sul fronte Expo (che è dedicato al tema agricoltura). Solo che il ruolo del ministro Martina è molto più nascosto. Mi auguro che nel prossimo trimestre sia più incisivo, questo non lo è proprio stato.
Stefania Giannini (5), ministro dell’Istruzione. Passati i provvedimenti di ristrutturazione degli edifici scolastici, adesso ci si attende delle norme che abbiano a che vedere con la scuola in senso più proprio. Per ora solo annunci.
Gianluca Galletti (5), ministro dell’Ambiente. Primo segnale di vita. Durante il viaggio della Costa Concordia dall’Isola del Giglio fino a Genova dove verrà smantellata è stato molto attivo e ha tenuto testa alla collega francese Royal che temeva che un insuccesso italiano avrebbe inquinato le cose francesi.
Roberta Pinotti (4 1/2), ministro della Difesa. Non brilla assoltamente, completamente trasparente e per un’aspirante presidente della Repubblica è un guaio. Nulla di nuovo sul fronte F35 e nessuno commento sulle varie guerre in cui l’Italia è impegnata. Scavalcata completamente dalla Mogherini.
Angelino Alfano (4 1/2), ministro degli Interni. Ancora più attività di partito, che di ministero. Ha fatto sentire la sua voce solo su polemiche e solo al fine di accreditarsi come una voce critica nel governo Renzi per aumentare visibilità e consenti nel suo elettorato. Con scarsi risultati. Ha dato dei “Vu cumpra” agli immigrati che vengono oggetti sulle spiagge e ha dichiarato che Mare Nostrum non continuerà per il secondo anno consecutivo e che l’Ue dovrà sostituire questa operazione con la sua Frontex; quando era giù deciso tra Ue e governo Italiano che dall’autunno Mare Nostrum sarebbe stata affiancata da un’operazione europea denominata Frotex Plus. Dilettante.
Maria Carmela Lanzetta (n.c.), ministro degli Affari Regionali. In sei mesi non un intervento, non un segno di vita. Impossibile da giudicare.