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Governo Renzi quarto mese

Questo mese è passato più che altro tra campagna elettorale per europee e amministrative e commenti ai risultati. Quindi l'attività governativa è rallentata. tra le cose più importanti è stato approvato il decreto Irpef che concretizza tutti i provvedimenti economici del governo: dalla riduzione di 80€ a chi guadagna meno di 1.500€ mensili alla riduzione dell'Irap e al costo minore dell'energia per le imprese ecc.

Ma l'ultima polemica appartiene senz'altro all'infrazione che l'Unione Europea ha contestato all'Italia sul ritardo di pagamento della pubblica amministrazione alle imprese. Questo è avvenuto all'unanimità, ma su proposta del ministro competente, che guarda un pò è l'italiano Antonio Tajani di Forza Italia. Tajani, a fine mandato, che sa di non essere riconfermato fa un piacere al suo partito e complica la vita al suo paese. L'Italia adesso ha due mesi di tempo per appellarsi all'inflazione. Peccato che il governo Letta aveva già iniziato a mettersi alla pari e che il governo Renzi aveva già fissato di pagare entro settembre tutti i debiti che la p.a. aveva contratto fino al 31 dicembre 2013. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato a proposito: "Sono sorpreso perche' quel che ha fatto il governo è stato proprio dare una decisa spinta ai pagamenti della Pubblica Amministrazione. Per questo trovo l'apertura della procedura di infrazione incomprensibile".

Sono andate avanti anche le riforme e si sta cercando di concludere la luttura al Senato e entro il 3 luglio dovrebbe essere approvata la riforma. L'apertura del M5S ha fatto in modo che Matteo Renzi riuscisse a convincere Forza Italia a chiudere l'accordo definito, siglato anche con la Lega Nord. Comunque Matteo Renzi incontrerà effettivamente anche la delegazione del movimento di Grillo; ma sarà solo un pro forma visto che intendono discutere solo della loro proposta, che è all'opposto dell'Italicum. Da tenere presente che la nuova legge elettorale dovrebbe essere approvata dal più ampio numero di forze politiche e non solo da Pd e M5S. Quindi la tattica di Grillo appare solo disturbo.

Molto importante anche la riforma della Pubblica Amministrazione presentata dal ministro Marianna Madia che prevede nell'ordine la riduzione di costi e sprechi, il tetto massimo agli stipendi dei dirigenti affiancato dalla revocabilità per obiettivi mancati, la staffetta generazionale. Inoltre il provvedimento del codice PIN per ogni cittadino per l'accesso alle pratiche burocratiche, destinato ad aver un impatto nella vita di tutti i giorni. La riforma della PA è indispensabile e mi unisco ai tanti che chiedono da anni la meccanizzazione degli uffici, con reti efficienti e veloci, informazioni e risposte rapide ai cittadini, dai Ministeri ai Comuni; stipendi dei dirigenti chiari, pubblici e senza clausole segrete; che gli orari di lavoro siano rispettati come nel privato (se così fosse basterebbero almeno un 20% di dirigenti, funzionari e impiegati in meno); che ci sia vera mobilità e licenziamento come nel privato. Solo operando con decisione, anche con licenziamenti di chi timbra e non produce, si aumenta l'efficienza e la produttività (anche se già ci sono, e ne conosco, operatori pubblici bravi, scrupolosi e diligenti). Unire prefetture e questure, eliminare enti e uffici doppioni o inutili, gestire anche il pubblico con criteri privatistici, rompendo le incrostazioni dei privilegi è la strada da percorrere.

Tra le attività degli altri ministri si può notare Dario Franceschini alla ricerca di finanziamenti privati per il restauro dei Beni Culturali (una su tutte l'Ara Pacis) e Andrea Orlando alle prese con la riforma della giustizia che presenterà a fine mese.

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