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Entra in campo l’Agenzia italiana del Farmaco sulle polemica a tiro incrociato tra la Carfagna e la Melandri sulla pillola abortiva Ru486. La ministra delle pari opportunità ha affermato durante un meeting che è perplessa sull’uso “perché ho paura che un metodo come questo possa diventare un metodo contraccettivo post rapporto". Per queste ragioni ritiene utile la promozione di una indagine conoscitiva per capire anche eventuali danni alla salute da parte del Parlamento. Subito la risposta di Giovanna Melandri, del Pd: “Le dichiarazioni del ministro Carfagna in merito alla pillola Ru486 sono di una gravità inaudita, - afferma, - non solo la RU486, in tutti i paesi in cui e' utilizzata, non rappresenta un incentivo all'aborto, ma non contrasta minimamente con le politiche di lotta alle cause dell'interruzione della gravidanza. Politiche, queste ultime, che dovrebbero essere sostenute ed incentivate, piuttosto la RU486 e' uno strumento di civiltà per alleviare la sofferenza fisica e morale di tante donne. La Carfagna dimostra di non conoscere ciò di cui parla, di confondere idee personali, del tutto legittime, con le oggettive valutazioni che competono ad un ministro della Repubblica e con scelte che sono prerogativa del Parlamento”.

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