Il Popolo delle libertà si è sciolto dopo soli quattro anni e mezzo di vita. Quel partito che era stato creato per unificare il centrodestra e su spinta della contemporanea formazione del Pd si è piano piano ridimensionato a forza di scissioni e si è infine ritrasformato in una delle sue componenti fondative: Forza Italia.
Quella che però doveva essere una festa si è strasformata in una scissione. Le cosiddette "colombe" del partito, infatti hanno deciso di formare il "Nuovo centrodestra". I cinque ministri del Pdl (Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Gaetano Quaglieriello, Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo) e con loro Roberto Formigoni, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Renato Schifani e Eugenia Roccella hanno dichiarato di non aver nulla contro Siulvio Berlusconi e di considerarlo ancora il loro leader; ma di considerarsi il futuro e di voler salvare questo governo per il bene dell'Italia. In Forza Italia invece sono rimasti i "falchi" capitanati da Raffaele Fitto, Daniela Santanchè, Renato Brunetta, Daniele Capezzone e Dennis Verdini. C'è un gruppo di mezzo che ha preferito restare col partito, pur non avendo partecipato agli scontri: è quello che io definisco dei "poltronari"; cioè coloro che a prescindere dalla situazione avrebbero deciso di restare nel partito in cui era presente Berlusconi. E infatti in questo gruppo ci sono molte mancate colombe: Maristella Gelmini, Stefania Prestigiacomo, Mara Carfagna, Laura Ravetto ecc.
Berlusconi in realtà avrebbe preferito restare ago della bilancia dei due gruppi e mantenere l'unità del partito. Non c'è riuscito per la sua evidente debolezza politica. Di certo ha scelto i falchi perchè non concepisce chi vuole restare a governare col il Pd (reo di votare per la sua decadenza il prossimo 27 c.m.). Nonostante tutto gli alfaniani non lo tradiranno su questo...
Anche un altro partito è alla deriva. Proprio nelle stesse ore si è composta una scissione anche in Scelta Civica. Mentre nell'ex Pdl questo riguarderà il governo, con la Forza Italia berlusconiana che entro fine mese certamente uscirà dalla maggioranza; qui si tratta puramente di antipatia personale perchè tutti i tre pezzi in cui Scelta Civica si è divisa continueranno a sostenere il governo di Enrico Letta. La scissione è avvenuta tra i filo-montiani e quanti si sentono più vicini all'Udc e all'idea democristiana della politica. I filo-montiani essendo la maggioranza del partito ne sono restati alla guida ed hanno eletto Stefania Giannini nuovo segretario, mentre Alberto Bombassei diventa presidente. Gli scissionisti si sono chiamati "Popolari" e sono guidati dal ministro Mario Mauro e con lui sono presenti Lorenzo Dellai e Andrea Olivero. Infine c'è l'Udc che riprende la sua indipendenza (per altro persa solo in parlamento).