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Il caso De GirolamoNon è indagata Nunzia De Girolamo, ma si è dimessa lo stesso. I maligni dicono che lo ha fatto prima che venisse travolta; lei dice che lo ha fatto perchè non si è sentita difesa dal governo. deb Girolamo aveva in un primo tempo affidato il suo mandato al presidente del consiglio Enrico Letta e al vice - primo ministro (il segretario del suo partito) Angelino Alfano. Ma il clamore intorno all'ex titolare del dicastero dell'Agricoltura è forse peggio di un'indagine della magistratura. Ed è un altro duro colpo alla stabilità del Governo Letta. De Girolamo è finita sotto i riflettori per le intercettazioni, effettuate di nascosto, quindi illegali, che sono al centro nell'inchiesta sugli appalti dell'Asl di Benevento.

La bufera è cominciata con lo scoop del Fatto quotidiano, che ha pubblicato le registrazioni, risalenti a luglio 2012, effettuate dall'ex direttore amministrativo dell'Asl di Benevento Felice Pisapia, indagato dai pm e con obbligo di dimora a Salerno. Dai documenti, che con ogni probabilità non entreranno nell'ambito del processo "perché illegali", è emerso che De Girolamo, allora deputata del Pdl, convocava a casa di suo padre i vertici dell'azienda sanitaria insieme con persone di stretta fiducia per discutere la gestione di nomine e appalti milionari. Quel materiale è stato depositato nell'ambito di un'inchiesta per truffa e peculato per centinaia di migliaia di euro sottratti dalle casse dell'azienda sanitaria a favore di alcuni imprenditori. 

De Girolamo ha risposto alla Camera a tutti attaccando: «La mia vita è stata travolta da un linciaggio senza precedenti: sono qui per spiegare che mai e poi mai ho abusato del ruolo di deputato e mai e poi mai ho violato la costituzione». «Non posso negare che mi sia stato da più parti richiesto di intervenire per far avere incarichi nelle strutture sanitarie: ho sempre detto no. E forse oggi mi fanno pagare anche questo», specifica De Girolamo. Per quanto riguarda l’appalto del 118, «pago lo scotto di aver dato risposte alle pressioni sociali dei lavoratori: sarebbe stato sufficiente scorrere la rassegna stampa dell’epoca per avere contezza che nel luglio 2012 erano in atto diverse proteste dei lavoratori, che rivendicavano retribuzioni non pagate da parte della Sanità», racconta il ministro, secondo cui «l’unico modo per scongiurare l’interruzione del servizio e per evitare l’esasperazione dei lavoratori» era intervenire.«Non ho mai sponsorizzato nessun incarico, nello specifico nella Asl di Benevento, e in generale in nessuna struttura della sanità pubblica», spiega il ministro. «Il signor Pisapia già un mese prima delle riunioni in questione, aveva autonomamente assunto un provvedimento con cui prorogava il servizio fino al 31 dicembre. Costui è venuto in casa mia munito di registratore, già consapevole di aver fatto la proroga, per provocare una discussione e poter poi usare quelle registrazioni per le sue attività delinquenziali. Non esiste nessun direttorio politico-partitico», sostiene l'ex ministro. Respinte anche le accuse sulla vicenda delle mozzarelle di Benevento: «Non ho mai fatto alcuna telefonata per annullare una multa della Asl a un venditore di mozzarelle». Accorata la chiusa dell’intervento: «Voglio che mia figlia possa andare a testa alta e sapere che sua madre mai e poi mai ha abusato del suo ruolo di deputato e mai e poi mai ha calpestato la bandiera cui si inchina ogni mattina quando entra nel suo ufficio», dice l'ex ministro, ammonendo i colleghi deputati: «Quello che è successo a me potrebbe accadere a ciascuno di voi».

Accanto a questo filone c'è anche la lite a suon di insulti via sms con Clemente Mastella (che ha da poco fatto confluire il suo Udeur in Forza Italia). Al ministro dell'Agricoltura non sono andate giù le parole dell'ex leader dell'Udeur che, commentando le intercettazioni, ha detto: «Se ci fossi statto io al centro di quei colloqui, di sicuro la vicenda avrebbe fatto più rumore». De Girolamo ha risposto con lo smartphone via sms : «Sei una merda, ti querelo». Minaccia a cui Mastella avrebbe risposto con una controquerela.

Prese di distanza dei suoi ex colleghi di partito del Pdl affluiti in Forza Italia. Mara Carfagna, nuova coordinatrice del partito berlusconiano in Campania, sembrerebbe intenzionata, nonostante il suo portavoce si sia affrettato a smentire, a votare contro l'ex compagna di partito. E De Girolamo è stata duramente attaccata e invitata alle dimissioni dalla Democratica Laura Puppato in un'intervista su La Repubblica. Infine il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione parlamentare alla quale in Parlamento erano presenti solo 15 dei loro e pochi altri parlamentari degli altri partiti.  Tra i pochi presenti  c'era il marito Francesco Boccia (presidente della Commissione Bilancio alla Camera e deputato del Pd): «Nella vita chi sbaglia paga sempre, ma è la magistratura a deciderlo, fermo restando che l'intero mondo della politica dovrebbe "farsi un serio esame di coscienza"». «Comprendo chi chiede le dimissioni - ha aggiunto il deputato Pd - ci sarà un dibattito e il ministro si difenderà da sola, è in grado di farlo". 

Ora De Girolamo ritorna parlamentare semplice. Resterà al Nuovo Centrodestra (un partito di dubbia sorte) o tornerà ota che non ha più l'incarico ministeriale nella sicura casa berlusconiana?

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