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Poco prima delle 20.30 e' nato il Lombardo ter, presieduto dal leader dell'Mpa, eletto alla guida della Sicilia nell'aprile del 2008. Dopo avere decretato la fine della sua maggioranza di centrodestra, che si e' dissolta tra tensioni e veleni, il governatore ha messo su un esecutivo con l'intento di supportare le riforme che intende portare all'Assemblea regionale, prima fra tutte quella dei rifiuti. In giunta entrano due tecnici: l'economista Mario Centorrino, un passato nel Pci e poi nei Ds, e l'attuale segretario generale della Presidenza della Regione, Pier Carmelo Russo. Escono Mario Milone a Antonio Beninati, gli unici assessori del Pdl ''ufficiale'', che conta su 19 deputati all'Ars, dopo la scissione con l'ala che fa capo al sottosegretario Gianfranco Micciche e che ha portato alla costituzione del gruppo Pdl-Sicilia, forte di 15 parlamentari.

Confermati tutti gli altri componenti della giunta, compreso Gaetano Armao, a cui Lombardo aveva recentemente tolto tutte le deleghe. La giunta, prevista per stamattina, e' slittata nel pomeriggio. Raffaele Lombardo ha trascorso la giornata nel suo ufficio in contatto con i suoi uomini e la maggioranza che lo sostiene. Il governatore imputa al partito di Berlusconi di aver sepolto l'alleanza votando, nei mesi scorsi, contro il Dpef (documento di programmazione economica e finanziaria). Rimane fuori anche l'Udc, passato all'opposizione dopo l'azzeramento della prima giunta regionale e la nascita del Lombardo bis. Lombardo puo' contare sul sostegno del Mpa, partito da lui fondato (14 parlamentari all'Ars), e del Pdl Sicilia. Discorso diverso per il Pd, che da unico partito d'opposizione e' diventato l'ago della bilancia, pronto ad appoggiare le riforme del governo Lombardo senza pero' indicare propri rappresentati nella giunta, anche se Centorrino proviene da quell'area. Il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, spiega che ''Il Pd non ha indicato assessori nel governo Lombardo ter, nessuno e' autorizzato a presentare le scelte fatte dal presidente della Regione come se fossero volute dal Pd. La nostra valutazione resta quella gia' espressa fino a questa mattina: il Pd, come deciso dalla nostra assemblea regionale nei giorni sorsi, verifichera' la possibilita' di sostenere solamente le riforme che servono alla Sicilia e delle quali abbiamo discusso ieri col presidente della Regione''.

Varata la nuova giunta, le prime parole di Lombardo hanno sottolineato che ''l'ingresso di due tecnici di indiscutibile competenza rafforza una compagine di governo che intende affrontare le riforme necessarie per il rilancio dell'economia siciliana. In questa direzione ci sara' di grande aiuto la conoscenza della 'macchina' regionale che e' propria di Pier Carmelo Russo, cosi' come sara' preziosa la competenza di Mario Centorrino, che e' uno dei piu' profondi conoscitori dei pregi e dei difetti del contesto economico siciliano e di tutto il Mezzogiorno''. Il compito di Lombardo non e' semplice, dopo aver messo insieme la nuova squadra, il governatore d'intesa con la sua neo maggioranza dovra' chiudere il cerchio anche sulle nomine dei dirigenti regionali che dovranno guidare i nuovi dipartimenti, frutto della riforma dell'amministrazione che dal primo gennaio ridisgenera' gli assetti degli assessorati regionali, che rimangono 12 ma cambiano competenze. Ma il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio (Pdl), bolla il Lombardo Ter come ''un incidente di percorso''. ''Lombardo ha autonomia decisionale, pero' il quadro politico che lo ha eletto 20 mesi fa era diverso rispetto a quello attuale''. Per Cascio ''la confusione politica di quest'anno non e' facilmente comprensibile per i cittadini''.

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