Durante questo inizio di legislatura più volte il M5S ha detto che avrebbe presentato una legge sull'incandidabilità di Silvio Berlusconi e iniziative simili sarebbero state fatte anche da Sel. Il Pd si era detto disponibile a votare una legge del genere (anche a governo Letta già formato). Poi il Partito Democraticoattraverso Anna Finocchiaro e Luigi Zanda dichiara che proporrà una legge per l'incandidabilità di tutti i movimento senza statuto (quindi non partiti). Un chiaro riferimento al M5S. Beppe Grillo risponde scocciato che farebbero bene a pensare all'incandidabilità di Berlusconi. Quest'ultimo, invece, avverte i suoi di non fare troppi strappi (questi sono riservati solo a lui) perchè è ancora possibile un'alleanza Pd-M5S che metterebbe fuori gioco il Pdl in Parlamento in questa legislatura.
A parte il tutto contro tutti, l'Italia ormai è divisa in tre parti uguali (Monti è scomparso) e ognuna è pronta a fare lo sgambetto all'altra. In questa situazione non si riescono a fare governi stabili e se si fanno (vedi Letta) sono a rischio. Il brutto è comunque quando si mette in discussione proprio l'esistenza dell'altro (gli italiani hanno legittimato tutti e tre col voto popolare). Il partito personale, quello delle mille correnti e quello senza statuto. Chi sarà legittimato a governare lo deve poter scegliere il popolo e la decisione di quest'ultimo, però, tornerà ad essere incisiva solo quando quando almeno una di queste tre forze perderà consistenza a favore delle altre e permetterà la formazione di una maggioranza stabile. Poi se questa maggioranza governerà bene o meno è un altro discorso.