Non ho voluto parlare dell'elezione del nuovo presidente della Figc perchè non mi interesso di sport, sopratutto se parlato. Ma ho seguito, di striscio le polemiche perchè essendo stato un argomento molto trattato uinevitabilmente ci si crea una propria opinione.
Di Carlo Tavecchio penso tutto il male possibile, anche perchè il razzismo non si vede tanto da quello che si dice; ma da quello che si pensa e quindi da come ci si comporta. Su certe cose non serve dire che sono delle gaffe, degli sbagli o degli errori. Certe cose non si dicono nemmeno per scherzo. Se le dici vuoldire che le pensi, che sei così. E non si può riparare. Pensare che una persona di questo tipo possa rappresentare il calcio italiano è ridicolo. Pensare che voglia fare un delegato contro il razzismo nel calcio è un'offesa; perchè dovrebbe essere il presidente in persona a evitare al razzismo di proliferare nel mondo del calcio.
Per questo non mi sorprende che in Europa ci ridano in faccia. Ad esempio Vieira che attacca Tavecchio: «Elezione vergognosa, questo dimostra quanto lontane siano dal combattere il razzismo». Ancelotti: «Gli auguro il meglio ma si rimbocchi le maniche. Io ct? Ci sarà tempo».
Ma ascoltando alcuni commentatori ho ascoltato chi ha fatto un'analisi che va oltre il calcio e che mi ha convinto. C'è chi paragonava l'elezione di Tavecchio nel calcio alla presenza di Calderoli in politica. Roberto Calderoli è un tizio che non molti anni agitava una famosa maglietta a favore di alcune vignette che hanno fatto indignare l'Islam tutto. Solo un anno fa ha apostrofato l'allora ministro Cecile Kyenge come orango. Ebbene questo tizio oltre ad essere stato vice-presidente del Senato, è anche relatore insieme a Anna Finocchiaro in parlamento per le riforme istituzionali. Cioè, a un personaggio del genere noi facciamo cambiare la Costituzione!