«Non c'è nessun problema, ma raccomando rispetto e verità anche per il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, che è un grande pastore della chiesa ambrosiana e del suo popolo». Il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, proprio dal capoluogo lombardo, prende le difese dell'arcivescovo della città meneghina dopo i duri attacchi della Lega Nord al prelato, accusato di essere "progressista" e troppo vicino alle esigenze degli immigrati, dei rom e dei musulamani. Il cardinale Bartone, che ha accolto con lo stesso Tettamanzi il presidente della Repubblica Napolitano in visita alla biblioteca Ambrosiana, e che celebrerà con l'arcivescovo di Milano la messa solenne per la festa dell'Immacolata, ha citato l'ultimo Angelus del Papa per rispondere alla critiche del quotidiano la Padania prima, e del ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli: «Ricchi e poveri, paesi sviluppati e abitanti di paesi sottosviluppati, siamo tutti protagonisti della stessa vita. Dobbiamo salvarci insieme. Mi sembrano la parole più chiare e prospetticamente più adeguate». Il primo ministro vaticano ha detto di sottoscrivere in pieno il fondo del quotidiano della Cei Avvenire, che oggi prende le difese del cardinale e critica la accuse leghiste («Quegli slogan senza verità e senza misericordia»), pur esprimendo apprezzamento per quelle autorità politiche e amministrative che cercano di coniugare, in termini di immigrazione, legalità e accoglienza. Tra Bertone e Tettamanzi c'è stato anche un siparietto scherozoso, quando il primo ha parlato dell'impegno dell'arcivescovo di Milano «a dare tutta la vita per il suo popolo». Pronta la risposta di Tettamanzi che, sorridendo, ha detto: «Non sono ancora un martire...».