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Alla fine la Lega l’ha spuntata. I parlamentari dalla camicia verde l’avevano promesso fin dall’inizio della legislatura e, alla fine, in “zona Cesarini”, hanno strappato l’ok (244 favorevoli e 175 contrari) alla nuova legge sulla “legittima difesa” che modifica l'articolo 52 del codice penale. Da oggi qualsiasi cittadino del Belpaese ha licenza d’uccidere sia nella propria casa che in «tutti i luoghi ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale».

 

La legge della Lega rende infatti legittima (e quindi non perseguibile) sia la difesa dell'incolumità fisica delle persone sia l'incolumità dei beni. La differenza fra le due pur sempre legittime difese è che nel caso venga minacciata la vita di una persona si può reagire direttamente mentre nel caso la minaccia sia a beni economici o commerciali è meglio avvisare prima.

Il provvedimento infatti rende non perseguibile l'utilizzo di «un'arma legittimamente detenuta» per difendere «la propria o altrui incolumità o i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione». In parole più semplici: se entra in casa (o nel negozio) un rapinatore o un ladro, al padrone è permesso di farlo fuori senza nessun pericolo.

Nell’aula di Montecitorio tutta l’Unione compatta ha votato contro quella che è stata ripetutamente definita una “legge da far west”. «L'approvazione della nuova norma sulla legittima difesa introduce nel nostro ordinamento un vero e proprio principio da far west che delega l'uso della forza ai cittadini – ha commentato il verde Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia - con l'unico risultato certo di aumentare i rischi per l'incolumità delle persone a cominciare dalle stesse vittime dei reati».

«La nuova normativa presenta gravi profili di incostituzionalità in quanto pone sullo stesso piano il bene della vita e dell'incolumità personale con beni di carattere patrimoniale - aggiunge Giuliano Pisapia, capogruppo di Rifondazione comunista in commissione giustizia- forte è il rischio che, una norma da far west, che nulla ha a che vedere con le regole di uno stato di diritto, determini un aumento dell'uso delle armi da fuoco, con conseguenze ancora più gravi per le vittime in quanto, purtroppo, i criminali hanno maggiore capacità di usare le armi rispetto ai cittadini onesti».

Dalla file della maggioranza invece nemmeno una voce di dissenso. Anche perché, sul finire della legislatura (mentre è ancora in ballo l’ipotesi del premier di rimandare di 15 giorni lo scioglimento delle Camere) di leggi da approvare, nelle file della Casa delle Libertà, ce ne sono tante. E se la Lega ha ottenuto la legittima difesa, An si prepara ad incassare le nuove norme sulla droga.

La legge sulla legittima difesa è l'ennesimo scambio di favori tra i partiti della Cdl, questa volta a favore della Lega - commenta a proposito la diessina Marcella Lucidi, membro della commissione giustizia della Camera dei Deputati - È un errore pensare che armare i cittadini li renderà più sicuri. È un' idea di sicurezza che degrada la socialità, che riduce la libertà, che invita ad armarsi, a evitare gli sconosciuti, a diffidare del vicino, a non frequentare alcuni luoghi, a non uscire in certi orari, ad affacciarsi dalle grate, a vivere dietro porte blindate o sotto gli occhi delle telecamere».

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