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Gianfranco Fini, dal palco della festa del Pd a Genova, invita il Pdl (di cui è co-fondatore) a non seguire la Lega. "Mi auguro che il Pdl comprenda che sul tema dell’immigrazione - dice il presidente della Camera - si limita a produrre una politica che è la fotocopia rispetto all’originale, dove per originale si intende la Lega, e da che mondo e mondo si sa che l’originale è più gradito della fotocopia. E’ quindi necessario che il Pdl affini il suo approccio".

"Ripugna la coscienza - aggiunge il presidente della Camera - non considerare che chi arriva in Italia, regolare o no, è prima di tutto una persona. Se si parte dal presupposto che è una persona alcune politiche non dovevano essere inserite in un provvedimento legislativo”. Soprattutto, per Fini “la Chiesa lancia messaggi di carattere universale” anche sul tema dell’immigrazione e la “stessa conferenza episcopale si rifà a prese di posizione ufficiali che sono valide per tutti i cristiani nel mondo. Non si può piegare alla propaganda quotidiana, al livello di un comizietto di periferia il messaggio che viene da quella sede”.

La presa di posizione di Fini, però, non piace al Carroccio, che risponde a stretto giro di posta con il ministro Calderoli. "Sarebbe veramente ripugnante rifiutare le cure in quanto il paziente è un clandestino, ma nessun ripensamento a riguardo c’è stato, semplicemente perché mai nessuno ha proposto cose così ripugnanti", dice il ministro per la Semplificazione.

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