BERLUSCONI. «Una botta. Un colpo al cuore. Ho appreso della notizia come una scossa elettrica».
FORMIGONI. «Sono notizie che colpiscono, credo che adesso non sia possibile un commento, vediamo come si evolve la situazione". Così il presidente della Regione Roberto Formigoni ha commentato le dimissioni presentate da Umberto Bossi».
BERSANI. «Mi pare ci siano le condizioni politiche per approvare in tempi brevissimi una legge di pochi articoli che abbia una corsia di assoluta priorità».
CASINI. «E' un'anomalia tutta padana l'impasto tra le vicende familiari e finanziarie" che ha travolto la Lega Nord. Sono stato talmente oggetto delle critiche e delle offese di Bossi che francamente non vorrei ripagarlo con uguale moneta però sfido a pensare se cè un altro partito in cui l'impasto tra le vicende familiari e finanziarie è uguale a quello della Lega. E` inutile dare a Bossi il calcio dell'asino ora che esce di scena. Su questo epilogo probabilmente ha inciso fortemente la malattia che gli ha fatto perdere il controllo della situazione».
VENDOLA. «Una specie di romanzo popolare, quello della Lega, che ha sempre rappresentato il Settentrione vittima del parassitismo mafioso del Sud, causa di tutti i mali del paese, oggi nella Lega si concentrano tutte le accuse fatte al Sud, il 'tengo famiglia', il rapporto tra denaro e politica, le relazioni con la criminalità organizzata". Con questa vicenda "è finita un'epoca e invocare la rabbia dei militanti per un presunto complotto è un modo patetico di affrontare questa grande questione immorale che abita la politica, le classi dirigenti e la società, un male oscuro che si dovrebbe curare».
DI PIETRO. «Le dimissioni di Bossi sono, da una parte un atto dovuto, dall'altra un atto da rispettare».
FERRERO. «Bossi dà le dimissioni ed è bene che l'abbia fatto ma è solo la punta dell'iceberg di un sistema di potere della Lega che è evidentemente marcio. Bossi rischia di essere quello che fu Craxi e per questo non vogliamo infierire su di lui. Il problema è che l'Italia è sì divisa, come diceva Bossi, ma non tra Nord e Sud bensì tra ricchi e poveri, tra disonesti e gente perbene. La Lega è stata ed è dalla parte sbagliata e il suo vero slogan è "ladroni a casa nostra"».
GRILLO. «La Lega non paga solo per i suoi errori, se fosse per quelli dovrebbe essere stata cancellata dalla storia da più di un decennio. La Lega paga la sua opposizione al governo. E’ come un regolamento interno di conti, come nel finale del film ‘Le Iene’ si ammazzano tra di loro, chi non sta al gioco viene eliminato».