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“Una porcata”. Non usa eufemismi Roberto Calderoli per descrivere la legge elettorale fatta dalle sue mani per cancellare il maggioritario e riportare l’Italia in balia del proporzionale. Anzi, dalle telecamere di Matrix, l’ex ministro per le Riforme confessa di aver creato di suo pugno una norma sbagliata.

 

E facendo un bilancio con Mentana sulle cose fatte, inizia soddisfatto: “Sono orgoglioso delle leggi sui reati d’opinione e sulla legittima difesa”. Ma poi, cambia espressione: “Un po’ meno orgoglioso sono della legge elettorale che si dovrà riscrivere”. Anzi, a dirla tutta, aggiunge il lumbard, “l’ho scritta io, ma è una porcata fatta volutamente per mettere in difficoltà la destra e la sinistra che devono fare i conti con il popolo che vota”. Altro show. Dopo un mese dall’esibizione della t-shirt con le vignette islamiche su Rai uno, che gli ha comportato le dimissioni da ministro delle Riforme, arriva un'altra cannonata di Calderoli. E nella Casa delle libertà cade il gelo. Interrotto solo dalla difficoltà di Marco Follini, che prende le distanza da quello scomodo alleato con il quale ha duellato troppe volte: “Provo imbarazzo per Celderoli, per la sua dichiarazione, per il fatto che è stato ministro”.

E, visto che ci siamo, arriva pure una precisazione sulle dimissioni da vicepremier, all’indomani dell’approvazione di una legge elettorale più volte contestata, ma senza successo alcuno: “Non sono affatto imbarazzato per essermi dimesso – spiega il centrista con una punta d’orgoglio – anche per questo” Fine della stoccata. E l’Unione segue. “Per una volta – fa sapere il coordinatore Ds, Vannino Chiti – siamo d’accordo con Calderoli”. Anche perché, durante il match con il Cavaliere, lo stesso Prodi aveva definito la riforma proporzionale “un modo per danneggiare l’opposizione scientificamente”. E, a quanto pare, Calderoli gli ha dato ragione.

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