Cronaca politica - il sito di zon@ venerdìItalia dei Valori - il sito di zon@ venerdì



Antonio di Pietro chiude la campagna elettorale dell'Italia dei Valori a L'Aquila, attaccando politici nazionali ed amministratori locali di diverso orientamento politico. L'ex Pm se la prende innanzitutto con il forzista Rocco Salini, che dopo aver creato una propria lista in Abruzzo, che avrebbe potuto far perdere il centrodestra, ha archiviato il progetto in cambio di un posto nel Governo. "Persone condannate con sentenza penale passata in giudicato non basta che vadano in Parlamento - ha attaccato - ma vanno a svendere il proprio elettorato per un posto da sottosegretario".
Di Pietro ha poi espresso delusione e rabbia anche per quel che concerne la politica nazionale. "Sulla questione morale e sulla legalità le cose stanno peggio di 12 anni fa. Una volta c'era la mala politica della prima repubblica, ora c'è la P2 della seconda repubblica - ha chiarito - la P2 della seconda repubblica si è appropriata delle istituzioni e le utilizza a proprio uso e consumo, sia sul piano economico, sia giudiziario".
L'ex Giudice ha sferrato una stoccata anche al premier Silvio Berlusconi e a quanti nella Casa delle Libertà continuano a dirsi ottimisti sul futuro della nostra economia. "Le ditte chiudono, i posti di lavoro mancano, il potere d'acquisto cala. L'Abruzzo e altre realtà simili stanno morendo con queste politiche di un centrodestra il quale fa credere che il potere d'acquisto va bene, che l'economia va a gonfie vele - ha spiegato - ma tutto ciò non è vero, basta guardare nelle tasche dei cittadini per rendersi conto che è una truffa politica aggravata".
Infine, il leader dell'Italia dei Valori ha attaccato "Alternativa Sociale", il movimento neofascista di Alessandra Mussolini. "Ritengo che sia ingiusto pretendere anche di essere vittima dopo che non si rispettano le regole - ha affermato riferendosi alle firme false raccolte da Alternativa Sociale per partecipare alle Regionali - quando ci sono le regole se non vanno bene si cambiano, non si violano e fino a prova contraria la Mussolini (non lei, la sua formazione) non è la vittima di questo sistema, ma una che ne ha approfittato violando le regole".

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