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Il Centro Democratico è una federazione tra una parte di Alleanza per l'Italia e Diritti e libertà (dei fuori usciti dell'Idv) nata il 28 dicembre 2012.

L'Api dopo aver chiuso l'esperienza del Terzo Polo (con Udc e Fli) ritorna nell'orbita del centro sinistra e il partito candida Bruno Tabacci per le primarie di coalizione; ma quando quest'ultimo annuncia un accordo con Diritti e libertà di Donati senza aver messo a conoscenza il partito e senza nemmeno essere usciti da esso, il presidente Francesco Rutelli fa subito presente che è una iniziativa personale. Rutelli, però non avendo altre vie di sbocco non può impedire la cosa e si limita ad annunciare la sua non candidatura e la conseguente messa in pausa del partito. Molti esponenti dell'Api emigrano verso l'Udc, altri verso il Pd e altri ancora si candidano a titolo personale con il Centro Democratico.

Diritti e libertà è una scissione dell'Italia dei Valori. Massimo Donadi e altri esponenti del partiti accusano il leader dell'Idv Antonio Di Pietro di una gestione autoritaria e di essersi spostaso sempre più a sinistra. C'è anche una forte preoccupazione per l'eventuale mancata alleanza con il Pd alle prossime elezioni (nonostante sia proprio il Pd che non voglia l'Idv). La scissione avviene avviene il 31 ottobre 2012 a seguito di una polemica che si crea attorno alla fuigura del lerader Di Pietro e al suo presunto acquisto di alcuni terreni al seguito di un servizio della trasmissione Report su Raitre.

La vita all'interno del Centro Democratico, però, appare complicata da subito e tabacci e Donadi litigano pubblicamente in seguito del rifiuto di quest'ultimo di accogliere nella federazione l'Mpa di Raffaele Lombardo (che di conseguenza sceglie l'alleanza di centrodestra).

Gli ultimi sondaggi consentiti li davano allo 0,4%

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