È dal 1983, quando cadde la dittatura militare, che le donne argentine sono entrate nell'esercito. Ma fino a pochi anni fa hanno sempre avuto incarichi di basso livello. Poiè arrivata la riforma, che ha permesso alle cadette di diventare ufficiali e di cominciare una carriera che porta fino al grado di generale. Un'autentica rivoluzione per un'istituzione che da oltre cent'anni fa del maschilismo uno dei suoi capisaldi.
Eppure, anche se le donne maneggiano armi e convivono con i commilitoni, l'aura di forte discriminazione che circonda l'esercito non è scomparsa. Basta andare a leggere le norme che regolano l'ingresso alle scuole militari. Niente donne incinte o con figli a carico; niente cicatrici, tatuaggi vistosi o in zone del corpo promiscue; e l'obbligo di presentare una copia del certificato di matrimonio dei propri genitori.
"Stiamo parlando di un'autentica democratizzazione o solo di un'operazione di facciata?", si chiede Las 12 che sottolinea come l'omosessualità continui a essere una discriminante invalicabile. Sono stati presentati vari ricorsi ai giudici, soprattutto per l'esclusione delle madri di famiglia, ma è impossibile determinare quante persone siano discriminate, perché solo poche sporgono denuncia.