L'Argentina, la cui popolazione cattolica è stimata al 91 per cento, è diventata questa mattina all'alba il primo paese dell'America latina ad autorizzare i matrimoni omosessuali in seguito a un voto storico al Senato trasmesso in diretta tv. Il voto è stato preceduto da incidenti e tensioni davanti al Parlamento dove, convocate da organizzazioni cattoliche, oltre 60mila persone si sono radunate per opporsi all'iniziativa. Davanti alla sede del Congresso ci sono stati scontri e sono volati insulti tra i gruppi a favore e quelli contrari. Per dividerli è dovuta intervenire la polizia. Il disegno di legge, sostenuto dal governo di centro-sinistra della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è stato approvato con 33 voti a favore e 27 contrari dopo più di 15 ore di dibattito in aula.
La discussione al Senato ha visto il confronto tra i partiti di sinistra e gruppi "kichneristi", che sostengono cioè la presidente Kirchner, e organizzazioni cattoliche, che si sono opposte alla legge approvata lo scorso 5 maggio dai deputati che consente alle coppie omosessuali di sposarsi. Claudio Morgado, responsabile dell'organismo nazionale contro le discriminazioni (Inadi), ha criticato "coloro i quali hanno invocato la 'guerra di Dio'" contro il progetto del matrimonio gay, riferendosi ai vertici della chiesa cattolica argentina. Sulla stessa piazza, i manifestanti cattolici sventolavano d'altra parte cartelli con testi quali "Né unione né adozione, uomo e donna", "Sodoma uguale Argentina", oppure "Voglio una madre e un padre".
Attualmente le nozze gay sono possibili solo in alcuni municipi, tra cui quello di Buenos Aires, pur se la decina di coppie che si sono già sposate hanno dovuto far fronte a vari ricorsi giudiziari, presentati da organizzazioni cattoliche. "E' un giorno storico", ha detto il capogruppo del partito al potere, Miguel Pichetto, ricordando che il dibattito è stato messo in calendario per il 14 luglio, giorno di commemorazione della Rivoluzione francese. "E' la prima volta che si vota per una legge a favore delle minoranze", ha aggiunto. "La società argentina è cambiata: ci sono dei nuovi modelli famigliari, ha detto il capogruppo al Senato dei radicali all'opposizione, Gerardo Morales, spiegando come questa legge sia pensata per tutelare i diritti delle minoranze.
Il nuovo provvedimento modifica il codice civile: la formula "marito e moglie" sarà sostituita dal termine "i contraenti". Le coppie gay sposate potranno inoltre adottare bambini ed avere accesso a sicurezza sociale e congedo famigliare. L'Argentina è quindi diventata il primo Paese dell'America latina ad autorizzare le nozze gay, e il decimo al mondo dopo Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Africa del sud, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda.