Tutto come previsto. L’assemblea nazionale di Futuro e libertà «accetta» le dimissioni di Gianfranco Fini (già presentate all’indomani del disastro elettorale) e dà mandato al coordinatore nazionale Roberto Menia «di assumere tutte le iniziative politico-organizzative che riterrà opportune». Questo, in estrema sintesi, l’esito della riunione durante la quale, ieri pomeriggio, l’ex presidente della Camera ha dato l’addio alla «sua» creatura nata dopo lo scontro con Silvio Berlusconi che portò alla frattura del Pdl. Tre anni dopo il Cavaliere è ancora in prima linea a battersi come un leone, Gianfranco saluta. Amaramente. Ma Fli non molla e guarda al futuro. La prospettiva, spiega il documento redatto al termine dell’incontro, è quella di «aprire subito, con tutti coloro che ne ravvisano la opportunità e la necessità, una fase costituente per tutta la Destra italiana».