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PDL - Fini ha decretato la morte del Pdl. «Il Popolo della libertà non c'è più», ha detto il presidente della Camera dalla festa di Mirabello. Dunque, «non potrà accadere che Futuro e libertà possa rientrare in ciò che non c'e più», ha sottolineato, «ora si va avanti». Attualmente, ha aggiunto, «c'è il partito del predellino, ma il Popolo della libertà non c'è più. È in qualche modo Forza italia che si è allargato». «Il Pdl come lo avevamo immaginato e conosciuto non esiste più, è finito il 29 luglio». La data si riferisce alla riunione dell'ufficio di presidenza che lo ha di fatto espulso dal partito. «Il Pdl non può essere derubricato a contorno del leader, un grande partito deve essere qualcosa di più del coro dei plaudenti». Un grande partito liberale, aggiunge il presidente della Camera, «deve essere una fucina di idee, un polmone che respira e che dà ossigeno anche all'intera azione del governo». E allora, sottolinea, «rivendicare il diritto di avanzare delle proposte, la necessità di esprimere delle critiche, di svolgere delle analisi e fare delle valutazioni non può essere frazionismo, boicottaggio, controcanto. È piuttosto democrazia interna, altro che teatrino della politica». Invece il «Fli non è An in sedicesimo. Chi lo pensa non ha capito nulla: Fli è lo spirito autentico del sogno Pdl. È pensare che la transizione possa finire».

METODO BOFFO - «Si va avanti senza farci intimidire da quello che è stato il "metodo Boffo" messo in campo da alcuni giornali che dovrebbero essere, pensate un po', il biglietto d'amore del partito dell'amore; noi non ci facciamo intimidire perché di intimidazioni ne abbiamo vissute ben altre. Non ci facciamo intimidire da campagne paranoiche e patetiche». «Ho fiducia nella magistratura e aspettiamo che sia la magistratura a stabilire le responsabilità». Poi il leader di Fli ha aggiunto: «Vado avanti nonostante gli attacchi infami, non tanto contro la mia persona, ma contro la mia famiglia. Una cosa tipica degli infami. La campagna estiva di alcuni giornali del centrodestra è stata il tentativo di dar vita ad un'autentica lapidazione di tipo islamico contro la mia famiglia». Il presidente della Camera ha aggiunto: «Questi giornali sono «il biglietto da visita del partito dell'amore. Immaginiamo cosa scriverebbero se diventassero un po' meno amichevoli».

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