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Il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, il finiano Italo Bocchino, sul sito di Generazione Italia lancia un'idea che scuote il già scosso agosto della politica: «L'unica strada» che ha Silvio Berlusconi «è appellarsi al Parlamento come gli ha consigliato Casini per varare un nuovo governo con un profilo alto e riformatore e una maggioranza più ampia, costruendo una nuova coalizione che comprenda i partiti di Fini, Casini e Rutelli e i moderati del Pd ormai delusi». Il voto, aggiunge, «lo vogliono davvero soltanto Bossi e Tremonti, il primo per prendersi i voti di Berlusconi e il secondo per prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Non le vuole il Paese, non le gradirebbe il Quirinale, non le vuole l'opposizione, non le vuole Fini e non le vogliono quei 60-70 parlamentari del Pdl che dovrebbero lasciare il posto ai leghisti al Nord, a Futuro e libertà al Sud e al centrosinistra nelle regioni dove senza il presidente della Camera è impossibile conquistare il premio di maggioranza. E sotto sotto il voto non lo vuole neanche Berlusconi, consapevole ormai che ha solo da perderci», appunta Bocchino. Anche perché, a suo parere, Berlusconi «la conta sui numeri l'ha sonoramente persa, la campagna acquisti è velleitaria e i tentativi di divisione inutili”.

Il Pdl reagisce. La nota prende il balzo sulle agenzie e arriva la stroncatura del capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: «Qua non è in ballo né la monarchia aziendale né la democrazia repubblicana, ma il mantenimento del patto fatto con gli elettori che nel 2008 votarono una precisa maggioranza della quale facevano parte anche i finiani di oggi. Questa ipotesi di una sorta di auto-ribaltone e di composizione e scomposizione di tutti gli schieramenti francamente sembra più un film che una seria ipotesi politica». Si prenda «un periodo di riposo - lo attacca Raffaele Volpi, deputato della Lega Nord - Lo stress della sovrapposizione mediatica che da mesi lo obbliga a inventarne una al giorno lo induce ormai ad esternazioni poco lucide». Al che Bocchino replica a Cicchito: “La mia proposta non sarebbe affatto un autoribaltone, ma un democratico allargamento della maggioranza».

Le reazioni del Pd. Per Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani, le parole di Bocchino hanno un altro significato: «confermano che Berlusconi non è più in grado di governare, ne prenda atto e si presenti alle Camere ed apra ufficialmente la crisi. Dopodiché si attenga al dettato costituzionale rispettando le prerogative del capo dello Stato». Infine: «Il nostro progetto è alternativo e nessuno di noi vuol rompere le righe, meno che mai fare da stampella a Berlusconi». Per il deputato del Pd, Enrico Gasbarra «Bocchino che con le sue "vuvuzuelas" (le assordanti trombette sentite ai Mondiali in Sud Africa, ndr) cerca altri suonatori per allietare il suo "Cesare", Gianfranco Fini».

L'Api e l'Idv. «Noi siamo all'opposizione e lì rimarremo, ma lo faremo con uno spirito di impegno per il bene comune», commenta il leader dell'Api Francesco Rutelli a margine del Meeting di Cl a Rimini. «Bocchino propone una maggioranza da film horror che imbarca tutto e il contrario di tutto, con la nostra esclusione, di cui ci facciamo vanto», afferma il parlamentare europeo dell'Idv Luigi De Magistris.

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