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Il ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha annunciato di aderire al Gay Pride in programma sabato 17 giugno a Torino. In una lettera agli organizzatori, Pollastrini spiega che sta "pensando ad una legislazione umana e saggia per le unioni di fatto, omosessuali e non". E ancora: "Penso ad urgenti provvedimenti sul lavoro. Mi riferisco a una politica di risanamento che sia tutt'uno con innovazione, giustizia sociale e talenti".

Secondo il ministro è il momento del dialogo e della capacità di ascolto della ragioni dell'altro, su questioni che ormai necessitano di risposte "serie e condivise". Si tratta di una disponibilità che, secondo Pollastrini, è propria di tutto il governo, intenzionato ad "aprire una nuova stagione". "Considero il valore e il rispetto della persona un bene indisponibile - aggiuge - E resto convinta che espandere libertà e responsabilità di ognuno sia una grande opportunità per il bene comune". Resta da vedere, comunque, se di questa nuova stagione vorranno fare parte anche i cattolici della Margherita e gli esponenti più moderati dell'Unione. Fra questi, infatti, c'è una larga parte che non ritiene affatto che espandere la libertà di alcuni non comporti la limitazione delle libertà di altri. Le uinioni di fatto, in pratica, vengono dai più religiosi considerate un vero e proprio attacco all'isitituzione matrimoniale.

Come raggiungere, quindi, un'intesa su una questione così spinosa? "Lo faremo in squadra - sottolinea il ministro - con mitezza, sensibilità al pluralismo, serietà, amore per le persone, i tratti di una politica più vicina e che ha la responsabilità di trovare mediazioni condivise. Penso a una legislazione umana e saggia per le unioni di fatto, omosessuali e non, cosa che sta a cuore a voi e a molti di noi. Penso a urgenti provvedimenti sul lavoro. Mi riferisco a una politica di risanamento che sia tutt'uno con innovazione, giustizia sociale e talenti. E cioè esprima un'idea di crescita ispirata a una visione dinamica, tollerante, umana della società italiana. Vorrei che il Ministero fosse uno spazio aperto, in cui punti di vista, culture, esperienze, aspirazioni delle persone - i vostri, quelli di tante e tanti altri possano mettersi in rete, trovare attenzione e aiutarci a costruire risposte".

Nonostante la mitezza auspicata dal ministro, si annuncia comunque un dibattito dagli esiti incerti. Ma Pollastrini non molla, perchè considera il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto fra quei diritti che il suo ministero ha la "missione" di estendere ai cittadini: "Il Ministero che presiedo - osserva - è un piccolo ministero, che incrocia, forse più di ogni altro, i temi della modernità, del progresso civile, della convivenza tra persone, etnie, convinzioni etiche e religiose, scelte e stili di vita. Desidero interpretarne la funzione ispirandomi a principi laici, liberali, di uguaglianza della nostra Costituzione che ritengo intoccabili, attuali".

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