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Fassino. "Due a zero per Prodi", dice il segretario dei Ds Piero Fassino. Per il leader della Quercia si è visto "da una parte un uomo di governo preciso, concreto, appassionato e proiettato sul futuro del paese. Dall'altra un uomo sulla difensiva, inutilmente polemico, privo di argomenti al punto da arrampicarsi sugli specchi con dati e cifre fasulli".

Rutelli. "Vittoria netta di Prodi", afferma il presidente della Margherita, Francesco Rutelli che parla di "sconfitta nettissima di Berlusconi, predicatorio, noioso, e ormai visibilmente in disarmo. E' emerso con chiarezza chi guiderà il governo dopo le elezioni e chi sa già di avere perso".

Gentiloni. "Prodi ha parlato da futuro presidente del consiglio illustrando i suoi progetti ma soprattutto il suo metodo di lavoro. Questo è risultato vincente rispetto a Berlusconi, che parlato da presidente del consiglio uscente, difendendo con un eccesso di numeri il suo operato". E' il giudizio di Paolo Gentiloni, presidente della Commissione di vigilanza Rai.

Pecoraro Scanio. "Berlusconi è andato nel pallone, arrancava visibilmente di fronte alle affermazioni di Prodi", afferma il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. "Prodi è stato efficace - sottolinea il leader dei verdi -, l'ho apprezzato soprattutto nella parte in cui ha affermato che le opere pubbliche si fanno con il consenso dei cittadini. Mi auguro che nel prossimo confronto si parli anche di tutela dell'ambiente, che è una delle grandi priorità dell'Italia".

Capezzone. "A mio avviso, è andato molto meglio Romano Prodi, che quindi, secondo me, ha vinto il confronto", sostiene Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno. "La prima impressione - aggiunge il leader radicale - è che il grande venditore Berlusconi abbia esaurito la scorta dei suoi tappeti. E la piccola valanga di cifre sciorinate è sembrato un modo per non affrontare un tema reale, e cioè la situazione difficile del paese che gli italiani hanno sotto gli occhi". Capezzone, comunque, lamenta che da parte di entrambi "sia rimasto completamente assente il tema dei diritti civili e della laicità dello Stato".

Di Pietro. Antonio Di Pietro, leader di Italia dei Valori, ricorre all'ironia e parla di "maestosa opera da circo di Berlusconi, capace di dare i numeri in maniera mirabolante, meglio del mago Do Nasciemiento e di Wanna Marchi! Forse me li sarei dovuti segnare e giocarci al lotto".

Occhetto. "Prodi è stato più convincente ma Berlusconi si è comportato meglio del solito", dice Achille Occhetto che, nel '94, sfidò per primo Silvio Berlusconi in tv. "L'impressione è che sia stato molto più compassato quello di oggi. Comunque - dice ancora Occhetto - questi incontri sono meglio dei consueti contenitori, perchè permettono di parlare maggiormente dei contenuti".

Bondi. "Ha prevalso, com'era prevedibile, la forza della convinzione dei fatti e della personale credibilità del presidente Berlusconi. Berlusconi è stato più convincente di Prodi perchè il leader dell'Ulivo è apparso falso e demagogico, mentre il presidente del Consiglio è apparso serio, concreto, rassicurante, insomma un uomo di governo affidabile", dice Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia.

Landolfi. Per il ministro delle Comunicazioni di An, Mario Landolfi, "è stato un confronto corretto, forse anche troppo corretto. Berlusconi lo ha vinto senza ricorrere ad effetti speciali. E' riuscito a far prevalere la concretezza delle cifre, delle cose fatte e di quelle da fare sulla vaghezza delle soluzioni proposte da Prodi. E' una vittoria ai punti ma è una vittoria importante".

Follini. "E' stato un confronto garbato e a tratti noioso tra l'Italia del '96 e l'Italia del 2001. Mi sembra che sia mancata l'Italia del 2006". Questo il commento dell'ex ledaer dell'Udc Marco Follini.

Calderoli. "I confronti televisivi dovrebbero essere lo strumento per far capire ai cittadini per chi votare ma con la formula che si è vista questa sera credo che si aumenterà il numero degli astensionisti", lo sostiene il coordinatore delle segreterie della Lega Nord ed ex ministro Roberto Calderoli.

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