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Ds e Margherita possibilisti, gli altri meno. C'è incertezza nella maggioranza sull'apertura del leader dell'Udc ad un possibile allargamento al centro della compagine di governo, senza veti su Prodi, come dichiarato nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
DS - «C'è un governo che sta facendo complessivamente bene ed è stato scelto dal voto. Siamo disponibili al dialogo, ma senza pasticci e senza mettere in discussione la maggioranza scelta dagli italiani. Ben venga uno spazio al dialogo, misuriamoci intanto sulla finanziaria. Questo è l'orizzonte possibile, il resto è fantapolitica». Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria Ds, raggiunto telefonicamente, commenta l'intervista di Casini, si dice soddisfatto della disponibilità al dialogo mostrata dal leader Udc e dalla sua ammissione che verso Prodi non c'è una pregiudiziale. Ma fissa paletti ben precisi per il dialogo: questa maggioranza e il suo programma.
«C'è un governo che si sta muovendo bene su politica estera ed economica - afferma l'esponente Ds - che è impegnato a dare con la finanziaria quella scossa di cui il Paese ha bisogno. Quella sarà l'occasione per le forze del centrodestra che lo vogliono di uscire dalla schizofrenia che ha caratterizzato la Cdl negli ultimi mesi, con alternanza di ostruzionismi e blandizie, e di avanzare se ne sono in grado proposte utili per il Paese».
MARGHERITA - «Nelle parole di Casini, leggo un'apertura significativa al governo Prodi e a tutta la maggioranza di centrosinistra. Un'operazione responsabile che non prevede nessun inciucio ma che invece apre al dialogo su grandi temi» gli fa eco Renzo Lusetti, deputato della Margherita.
Moderatamente possibilista anche il collega di partito e vicepresidente della Camera Pierluigi Castagnetti: «Nelle parole di Casini, leggo un'apertura significativa al governo Prodi e a tutta la maggioranza di centrosinistra. Un'operazione responsabile che non prevede nessun inciucio ma che invece apre al dialogo su grandi temi».
IL NO DI IDV, PDCI E VERDI - «Tutti in questi giorni di calura estiva si esercitano a parlare di tutto, ma la realtà è che dopo cento giorni di legislatura, il Governo e la Maggioranza hanno dimostrato la propria autosufficienza alla Camera e al Senato», replica invece il senatore Nello Formisano, presidente del gruppo misto a Palazzo Madama e capogruppo dell'Italia dei Valori (Idv).
Contrario anche Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera per il quale «Ogni giorno una formula magica. Dalla Casa delle libertá, così come i conigli dal cappello dei maghi, ogni giorno, spuntano appelli al centrosinistra. Oggi Casini parla di intesa per il bene del Paese, senza veti su Prodi, ma l'unica vera intesa possibile è quella della distinzione dei ruoli e dei compiti tra maggioranza e opposizione. Il tutto, appunto, per il solo bene del Paese».
«La proposta di Casini, che sembra aprire un confronto senza pregiudiziali con Prodi per un'intesa sul completamento delle riforme istituzionali, è una polpetta avvelenata», gli fa eco Paolo Cento, sottosegretario all'Economia e deputato dei Verdi.

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