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D'ALEMA,PASSO AVANTI,CON CORAGGIO E EQUILIBRIO - "Il ddl rappresenta un passo avanti importante, che riconosce a tanti cittadini italiani che convivono in unioni di fatto diritti fondamentali prima
negati". Lo afferma il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema, che sottolinea: "Ora ne discuterà il Parlamento, che potrà arricchire e migliorare il testo, ma il governo di centrosinistra ha mantenuto l'impegno con coraggio ed equilibrio".

CHITI, ITER DA SENATO, NO A FIDUCIA - "L' iter del disegno di legge partirà dal Senato e non ci sarà la fiducia perché noi vogliamo un confronto sereno in parlamento anche con la stessa opposizione". Lo ha annunciato il ministro delle riforme Vannino Chiti, al termine del Cdm che ha approvato il ddl sulle coppie di fatto che si chiama, ha spiegato il ministro, "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi".

RUTELLI, SCELTA ALTA DI RICONCILIAZIONE - "E' stata una scelta alta di riconciliazione". Così il vicepremier Francesco Rutelli ha commentato il ddl sulle coppie di fatto varato dal Cdm.

POLLASTRINI, DDL RICONOSCE DIRITTO MITE - Il ddl sulle coppie di fatto "riconosce un diritto mite". Lo ha precisato il ministro Barbara Pollastrini sottolineando che il percorso del lavoro seguito dal governo è stato fatto tenendo conto di "due bussole: la prima la Costituzione, la seconda il programma dell'Unione". In particolare - ha osservato - per la costituzione sono stati tenuti presenti i diritti 1, 3 e 29. E quindi, i diritti e i doveri delle persone, l'uguaglianza dei diritti e della famiglia.

BINDI, UNA PROVA DI LAICITA' - L'approvazione di questo disegno di legge "é una prova di laicità". Lo afferma il ministro della Famiglia Rosy Bindi parlando del ddl sulle coppie di fatto. "Questa legge è fatta senza equiparazioni con la famiglia indicata nell'art.29 della Costituzione, senza fare un matrimonio di serie B e anche senza fare un piccolo pacs". Così il ministro della famiglia Rosy Bindi spiega "la via italiana" per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. "La legge - ha detto Bindi - vale per conviventi legati da rapporti affettivi ma anche da rapporti di parentela, come, ad esempio, un nipote che assiste una zia".

DI PIETRO, OPERA DA BUON CRISTIANO - "Altro che Governo immobile e indeciso. Un'altra risposta concreta di questo Esecutivo ai diritti dei cittadini". E' quanto dichiara il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, subito dopo il consiglio dei Ministri straordinario convocato a Palazzo Chigi per discutere il ddl sui Pacs. "Un risultato di libertà e democrazia - continua Di Pietro - che sancisce la laicità dello Stato, nel rispetto dei dettami cattolici e della Costituzione italiana per quanto riguarda la famiglia. Sono soddisfatto perché si riconoscono diritti che era assurdo continuare a negare visto che nulla tolgono a chi invece vede il matrimonio quale epilogo naturale di un rapporto di coppia. Insomma, a ben vedere, questa è proprio un'opera da buon cristiano".

AMATO, 'DICO' MEGLIO DEI 'PACS' - "Dico è meglio dei pacs...". Così Giuliano Amato nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al disegno di legge sulle coppie di fatto. Alcuni diritti per i conviventi, come l'assistenza in ospedale o la visita in carcere, scatta immediatamente. Mentre per altri diritti c'é da aspettare 3 o 9 anni. "E' un fatto chiaro - ha spiegato il ministro Giuliano Amato - che gli anni di convivenza non siano i medesimi. Sono immediati per alcuni diritti mentre per quelli economici-patrimoniali è chiaro, esigono una consistente periodo di convivenza. Altrimenti - ha concluso - la legge si potrebbe prestare ad un aggiramento".

ALEMANNO, SOLUZIONE AMBIGUA E PERICOLOSA - "Il lungo braccio di ferro tra massimalisti e moderati dentro il centrosinistra ha prodotto una soluzione ambigua e pericolosa che rappresenta una sconfitta per i moderati e i teodem". E' quanto dichiara Gianni Alemanno dopo l'approvazione del ddl sulle coppie di fatto nel consiglio dei Ministri odierno. "Chi prosegue Alemanno - si illudeva di poter difendere i valori della famiglia all'interno del centrosinistra e di trovare una conciliazione tra spinte laicista e valori cattolici deve prendere atto della realtà: una realtà che non può essere nascosta dalle ambiguità e dagli equilibrismi di questo testo di legge che oggi presenta una difesa dei diritti dei conviventi più puntuale e rigorosa di quelle delle persone sposate". "La battaglia conclude l'esponente di An - ora si sposta in Parlamento e in quella sede ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità senza che i vincoli di partito e maggioranza governative possano negare scelte di valori".

GRILLINI, PRIMO PASSO, MIGLIORARE TESTO - "Si poteva fare meglio ma è un primo passo rilevante". Così Franco Grillini, deputato dei Ds, sul ddl sulle coppie di fatto. "Il Consiglio dei ministri straordinario di oggi sulle unioni civili ha varato un testo che non è certamente il Pacs, di cui sono primo firmatario, ma contiene alcuni elementi di importante novità - aggiunge Grillini - Il primo è che si riconoscono i diritti delle coppie dello stesso sesso, il secondo è che si riconoscono diritti pubblicistici sia pure attenuati. E il terzo è che la dichiarazione all'anagrafe sarà congiunta. Si tratta di un primo rilevante passo verso il riconoscimento dei diritti che almeno in 20 paesi europei sono norma vigente da tempo". "A quanto si apprende - prosegue il presidente onorario dell'Arcigay - il governo intende iniziare l'iter al Senato dove la maggioranza del centro sinistra è risicata. La mia speranza é che il testo possa essere migliorato e che ai voti del centro-sinistra si aggiungano i voti dei laici di centro destra".

BIANCHI, TROVATO PUNTO DI EQUILIBRIO - "Il testo mi sembra molto molto equilibrato. Non ha nulla delle punte taglianti di cui si era parlato". Così il ministro per i Trasporti Alessandro Bianchi, lasciando Palazzo Chigi, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento al via libera del Consiglio dei ministri al ddl sulle coppie di fatto. "Si è trovato un punto di equilibrio - prosegue il ministro - nel senso che ognuno ha dovuto lasciare qualcosa per strada".

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