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"I DS non hanno nulla a che fare e a che vedere con i 50 milioni di euro depositati su conti di Giovanni Consorte. Chiunque sostenga il contrario ne risponderà di fronte alla legge". E' la secca replica dell'Ufficio stampa dei Ds alle reiterate insinuazioni del Presidente del Consiglio.
"E' intollerabile - affermano i Ds - che il presidente del Consiglio insinui accuse calunniose in un delirio aggressivo. E' evidente l'assoluta irresponsabilità di un uomo disperato che, pur di non perdere le elezioni, è disposto a travolgere ogni regola e norma di convivenza democratica".
Sul fronte politico, intanto, la linea di Romano Prodi non passa. I Ds ribadiscono il loro 'no' alla nascita subito del partito democratico e alle liste unitarie anche al Senato con la Margherita. Il Partito democratico "è un processo politico che non si improvvisa, non avviene in due minuti, ma si costruisce lungo un percorso e si consolida per tappe", ha detto questa mattina il segretario dei Ds, Piero Fassino.
Fassino ha ricordato che "l'Ulivo ha ormai dieci anni" e ha già superato diverse prove elettorali: nel '96, alle ultime europee, alle regionali. "In questi dieci anni abbiamo fatto molti passi in avanti, ora c'è una tappa importantissima, quella del 9 aprile, dall'esito elettorale dipendono i passi successivi".
Sulla stessa linea Massimo D'Alema. "Siamo tutti impegnati per dare vita a questo processo politico per arrivare ad un Partito democratico unitario delle forze del centrosinistra. Questa è la vera grande novità che abbiamo messo al centro della vita politica italiana e dobbiamo farla dando esecuzione a ciò che abbiamo deciso, cioè preparando la lista unitaria alla Camera".
Un chiarimento ci sarà questa sera. Si terra' alle 21 il vertice dei leader dell'Ulivo con Romano Prodi. Nell'ufficio del professore a Santi Apostoli, si vedranno il segretario dei Ds, Piero Fassino, il leader della Margherita Francesco Rutelli e lo stesso Prodi.
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