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5 UDC OGGI NEL MISTO DOMANI NEL PDL
Alla vigilia dell'atteso intervento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in Aula, i deputati siciliani Saverio Romano, Calogero Mannino, Giuseppe Drago, Giuseppe Ruvolo e il campano Michele Pisacane ufficializzano il loro addio all'Udc lasciando il gruppo alla Camera per dare vita a una componente del Misto che si chiamerà «Popolari per l'Italia di domani».

I cinque, tuttavia, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, smentiscono le voci che li vorrebbero destinatari di offerte da parte del premier in cambio del loro voto favorevole domani: «Ci viene da ridere quando sentiamo queste insinuazioni che peraltro sono calunnie di fuoco amico», assicura Romano. «Non siamo interessati ad alcunché - prosegue - né ad offerte di governo, né di sottogoverno». E ribadendo che la decisione sul voto di domani la prenderanno solo dopo aver ascoltato Berlusconi, Romano garantisce: «Non voteremo mai per risolvere i problemi della maggioranza, stiamo esprimendo una posizione politica in dissenso rispetto alla linea di Casini». E il leader Udc, infatti, è il principale destinatario degli strali dei deputati dissidenti nel corso della conferenza stampa: «Ha personalizzato il partito - afferma Mannino - accanto al partito di Berlusconi, c'è quello dei berluschini».

CALEARO: «LASCIO L'API»
Lasciano Alleanza per l'Italia Massimo Calearo e Bruno Cesario. I due deputati resteranno alla Camera nel gruppo Misto, dove erano passati dopo aver lasciato il Pd per aderire al partito di Rutelli. In una nota, Calearo - che è stato tra i co-fondatori del partito - fa sapere di aver rassegnato le dimissioni durante l'esecutivo del partito che si è svolto stamattina: «Lascio Alleanza per l'Italia, ma non mi muovo dal Gruppo Misto - afferma -. Resto fedele all'idea di un grande centro, di un terzo polo in grado, finalmente, dopo anni di immobilismo, di avviare la stagione delle riforme. Certo, ci vorrà un pò di tempo prima che diventi una realtà politica consolidata». «Io aspetto. Rimango nel gruppo Misto, fuori dalle logiche di cooptazione dei partiti. Intendo lavorare e votare - prosegue Calearo - secondo coscienza, sulla base di quelli che sono stati da sempre i miei ideali: la difesa delle Pmi, delle partite Iva e del lavoro».

Immediata la risposta di Alleanza per l'Italia all'uscita di Calearo e Cesario: «Auguriamo buona fortuna a Massimo Calearo che ha confermato nella riunione del gruppo Api la sua speranza di diventare ministro con Berlusconi. Suggeriamo al premier - conclude ironica la nota - di affiancargli come sottosegretario l'onorevole Bruno Cesario».

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