L'Istat ha dichiarato che la disoccupazione giovanile (15-24 anni) ha raggiunto il livello più alto dal 1977, cioè ben il 40,4%. Se poi vogliamo parlare dei numeri assoluti si deve dire che sono oltre sei milioni i disoccupati; di questi oltre due mln e mezzo sono quelli che vengono definiti "rassegnati" e cioè che non cercano più nemmeno un posto di lavoro.

Mi incuriosisce (ma allo stesso tempo mi inquieta molto) cercare di capire come mai tutta questa gente sia "rassegnata" e come fa a vivere. E' indubbio che chi nemmeno cerca un posto di lavoro vive grazie al lavoro e alle pensioni di genitori e di nonni; il problema è cosa faranno quando i loro parenti saranno tutti morti. 

Il mondo del lavoro ha già fatto numerevoli passi indietro nell'ultimo decennio e i lavoratori non conoscono nemmeno più i loro diritti. Lo constato da delegato sindacale quale sono. Mi chiedo però cosa succederà quando una massa di persone che non ha mai lavorato e che è campata grazie ai propri parenti sarà costretta a trovarsi un lavoro perchè i suddetti per raggiunti limiti di età saranno morti?

Provo a immaginare... forse non sapendo nemmeno come si cerca un posto di lavoro lo pretenderanno dallo Stato (che non potrà esaudire le loro richieste) e anche se qualcuno di loro riuscirà a trovarlo; non conoscendo i propri diritti, ma nemmeno più i propri doveri non riusciranno a mantenerlo per molto e dove andrà bene saranno sottopagati. Così saliranno a dismisura i pensieri contro immigrati e chiunque altro, accusati di togliere a loro il lavoro; allo stesso tempo aumenteranno quelli che decideranno di campare procurandosi le risorse da soli (rubando) e poi magari crederanno che il fatto di dover sostentare i loro figli piccoli sia una scusa per commettere illegalità ... tutto questo senza che nessun politico si decida a fare nessuna seria riforma del lavoro ...

Stò esagerando? Secondo me no; comunque questo come gli altri miei scritti resteranno a testimonianza dei miei pensieri. Il tempo deciderà ...