“Guai a colui a causa del quale vengono gli scandali… è meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”.
Questa è una citazione del Vangelo che Papa Francesco ha fatto esprimendo il suo parere personale sui quei cattolici corrotti che fanno una doppia vita, che rubano alla Stato, e fanno qualche donazione alla Chiesa. Come citazione non andrebbe considerata letteralmente; ma anddrebbe preso in considerazione solo il suo significato. Io, anche se concordo con quello che voleva dire (caso unico che un Papa dica una cosa del genere), non condivido l'espressione che segna comunque un imbarbarimento e che non va nella direzione del vivere civile.
C'è chi critica il Papa raffrontando questa sua presa di posizione con quella sugli omossessuali quando disse “Chi sono io per giudicare?”. Perchè non giudica fgli omossessuali, ma lo fa con i corrotti? I ladri commettono un reato; gli omossessuali al massimo un peccato (e speriamo non ancora per molto). Il Papa sa benissimo che l’amore omosessuale tra persone adulte e responsabili non reca danno a nessuno. Mentre i “cristiani dalla doppia vita, i cristiani corrotti”, recano danno allo Stato, e soprattutto alla Chiesa, poiché allontanano da questa i “piccoli”, vale a dire i seguaci di Cristo. I passi delle Scritture (non del Vangelo) contro l’omosessualità rispecchiano i pregiudizi del tempo, non si basano sulla ragione e non trovano riscontro nel Vangelo.