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Editoriali


Gli spioni
Tutto parte da Edward Snowden che rivela al mondo che l'intelligence statunitense non è così trasparente come sembra e inizia a macinare rivelazioni che gettano scompiglio nelle varie diplomazione internazionali, tanto che lui è costretto ad abbandonare gli Stati Uniti e cercare asilo politico in vari stati. Gli verrà concesso dalla Russia lo scorso luglio. Snowden ha tenuto più volte a sottolineare come non ha tradito gli Stati Uniti, ma al contrario si sente un patriota smascherndo quel sistema di illegalità da cui sono governati.

L'ultima rivelazione di Snowden è che gli 007 statunitensi terrebbero sotto controllo milioni di cittadini europei e anche 35 capi di stato nel mondo. Ad esempio Angela Merkel sarebbe sotto controllo dal 2002. In opratica una macchina ben oliata da George W. Bush e continuata dal suo successore Barack Obama, che per quanto dicano di essere diversi nei fatti stanno perseguendo le stesse politiche (la non dismissione di Guantanamo promessa da Obama nella pruima campagna elettorale e non portata a termine ne è un esempio). Il tutto in nome della lotta al terrorismo, in pratica un modo per sapere tutto quello che succede nel mondo. E mentre si diffida della Russia o della Cina, si scopre che sono è dagli Stati Uniti che ci si deve guardare.

Insomma, mentre Francia, Germania e Italia vengono spiate; Obama dichiara di non saperne niente e che la sua intelligence avrebbe agita da sola. Cosa davvero non credibile. Ma ben presto Obama viene smentito e si scopre che conosceva, ad esempio le intercettazioni sulla Mwerkel al meno dal 2010. Come non pensare che chiunque governi gli Stati Uniti, a prescindere dal modo di rapportarsi, agisca sempre nello stesso modo e sempre con le stesse finalità? Come fidarsi più degli Stati Uniti?

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