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Editoriali


La politica in alto mare
Il fatto rilevante di queste settimane è lo scricchiolio all'interno del Pdl (e all'acuirsi della divisione del partito tra falchi e colombe), che a sua volta è legata alla vicenda della decadenza dasenatore di Silvio Berlusconi.

Questa vicenda e la contemporanea approvazione in consiglio dei ministri della manovra finanziaria del governo Letta stà coinvolgendo tutto il panorama politico italiano. Ad esempio la critica di Mario Monti alla stessa finanziaria e il conseguente documento firmato da 11 senatori del gruppo parlamentare (compresi Mauro e Casini) in aperto contrasto con le critiche di Monti e quindi a fiducia della finanziaria ha definitivamente fatto implodere Scelta Civica. Quest'ultimo partito, diciamolo, non è mai davvero decollato, ma ora si è diviso in due tronconi che forse sono ancora più divisi dei falchi e delle colombe pidielline.

Se non ci fosse Berlusconi è chiaro che si formerebbe seduta stante un partito unico tra i Sc filo governativi, l'Udc e le colombe Pdl; lasciando la Sc filo montiana e i falchi Pdl ai due lati al loro destino. Però Berlusconi c'è ed è chiaro che è ancora possibile che il voto segreto o un'accelerata su un'aministia lo salvi.

In altri lidi ci sono altri sommovimenti. Per esempio i fuoriusciti del Movimento 5 Stelle che hanno creato un gruppo autonomo (Gruppo di azione popolare) che come hanno specificato loro non è un altro partitino, ma solo un mezzo per poter continuare quel percorso che non sono riusciti a fare nel M5S (è sottinteso quindi che se fosse per loro tornerebbe sui loro passi). Chi è rimasto nel M5S invece è impegnato a poter muoversi in parlamento senza dover chiedere il permesso a Grillo e Casaleggio.  Un esempio è la loro iniziativa sulla proposta di legge per l'abolizione della Bossi-Fini sconfessato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in una nota congiunta. La cosa non è piaciuta ai parlamentari, che stanno iniziando a sconfessare i loro leader.

Infine il Pd è alla prese con i congresso che si avvicina sempre di più. Da un lato c'è Matteo Renzi che ha iniziato la sua campagna elettorale (con i bersaniani che hanno fatto circolare la voce di voler fare un'indagine sulla sua vita per scoprire qualche ipotetica sua malefatta) e dall'altro c'è Enrico Letta tra mille difficoltà sta cercando di risanare l'Italia, non si sa quanto proficuamente.

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