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Editoriali


Quello che la scienza ha escluso, ma alcuni continuano a credere reale
I secoli passano, la civiltà si evolve e la scienza nelle sue varie discipline contribuisce a far chiarezza sull'essere umano e sul suo modo di essere; contribuendo così a sfatare credi non realistici. Alcune minoranze estremistiche, però, continuando a ignorare questi studi persistono nei loro comportamenti intolleranti. Segue una lista di temi su cui la scienza si è espressa; per alcuni invano ...

Razzismo. Intendiamo per razzismo ogni atteggiamento di intolleranza verso chi è "diverso" per cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche. E' davvero il termine generico che riassume ogni tipo di intolleranza, anche se spesso viene confuso come sinonimo di xenofobia.

Xenofobia. Alla base di questo c'è il concetto di razza; cioè il credere che esistano razze diverse e che ce ne siamo alcune migliori di altre ... Tutto questo è stato smentito dall'Unesco nella "DICHIARAZIONE SULLA RAZZA" del 1950. Il termine razza è utilizzato solo in biologia per la classificazione tassonomica, ma solo in zootecnia e viene applicato solamente agli animali domesticati. Gli studi genetici hanno, infatti, dimostrato la distribuzione clinale dei caratteri nel pianeta e la assenza di veri e propri confini biologici; per questo motivo, il termine razza è scomparso dalla terminologia scientifica, sia in antropologia biologica che in genetica umana. Quelle che in passato erano comunemente definite "razze" – come la bianca, la nera o l'asiatica – sono oggi definite "tipi umani", "etnie" o "popolazioni", a seconda dell'ambito sociologico, antropologico o genetico nel quale esse vengono considerate. 

Omofobia. E' omofobo chi continua a sostenere che l'omosessualità sia una malattia e chiunque abbia qualunque sentimento di avversione irrazionale verso persone lesbiche, omossessuali, transessuali o bisessuali. Una data storica è il 17 maggio 1990, in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce l’omosessualità “una variante naturale del comportamento umano” e ne dispone la CANCELLAZIONE DALL'ELENCO DELLE MALATTIE MENTALI. Questa data viene ricordata, dal 2007, celebrando la “giornata mondiale contro l’omofobia” denominata: Idaho (International Day Against Homophobia). L'omofobia, comuque, è interiorizzata nelle società dei vari stati visto che solo di essi  (e solo da pochi anni) hanno nella propria legislazione leggi anti-omofobia (aggravante di reato per chi commette violenze su omosessuali); leggi sul matrimonio omossessuale (la normalizzazione viene anche dall'eguale trattamento tra le persone e dall'accettazione che una famiglia può essere formata anche da una coppia dello stesso sesso) e leggi sull'adozione di prole per una coppia omosessuale (la dimostrazione di credere che un/a bambino/a può crescere bene anche con genitori dello stesso sesso). Solo uno Stato che ha fatto e metabolizzato queste riforme può davvero dirsi non omofobico e combattere davvero l'omofobia.

Sessismo (misoginia e misandria). E' quel sentimento che fa credere a un essere umano che i rappresentanti del proprio sesso sono "superiori" a quelli del sesso opposto. Adesso è chiaro che la misadria fa un pò ridere perchè le discriminazioni verso i maschi paiono rare; ma pensando questo si commette atto di omofobia (oltre che d'ignoranza), perchè si considerano solo i maschi eterosessuali. Sulla misoginia c'è ben più da dire ed il credere che le donne siano esseri inferiori. Il contrasto della misoginia è iniziato con il femminismo e continua adesso, per esempio, con le quote rosa. Le donne hanno avuto diritto di voto in Italia solo nel 1948, laninfomania è stata per lungo tempo considerata una deviazione sessuale femminile, spesso ancora oggi in molti luoghi c'è la cultura della casalinga (come se la donna non avesse il diritto, oltre che il dovere, di contribuire alle necessità familiari) ecc. E' chiaro che in questo caso non c'è nessun organismo internazionale che ha sancito la NON INFERIORITA' DELLA DONNA verso l'uomo; ma semplicemente perchè anche se nella millenaria storia dell'essere umano la donna è stata sempre sottomessa, non c'è mai stata alcuna teoria considerata scientificamente corretta che ha affermato ciò, ma solo tante leggi che riguardavano una situazione specifica e che influenzavano il vivere sociale.

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