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Editoriali


L'Egitto e un golpe particolare
La primavera araba aveva portato Mohamed Morsi a diventare presidente dell'Egitto poco più di un'anno fa, succedendo  a Hosni Mubarack, restato al potere esattamente trent'anni e vissuto come un dittatore. Morsi, insomma aveva una grossa occasione e allo stesso tempo una grande sfida: doveva completare l'opera di democratizzazione del paese (iniziata con le manifestazioni che avevano spodestato il suo predecessore) e allo stesso tempo dimostrare che una forza mussulmana poteva governare senza ledere le libertà altrui. Poi c'era la crisi economica, che si è fatta sentire anche in Egitto, e li Morsi era chiamato anche a migliorare la situazione economica. Purtroppo Morsi in quest'anno di presidenza ha sbagliato tutte le mosse. Ha iniziato volendo formare un governo senza il resto dell'opposizione a Mubarak, poi volendo cambiare la costituzione da solo e dandole un'impronta integralista (mussulmana); inaccettabile per chiunque non fosse strettamente di quella fede.  In seguito ha sbagliato togliendo tutti i privilegi all'esercito e ignorando le proteste sia del popolo che dell'opposizione. Inevitabile che tutti i suoi "nemici" si siano alleati per destituirlo.

Quello che ha subito è a tutti gli effetti un golpe, però è atipico, poichè è l'unico golpe che io ricordi ad essere festeggiato da migliaia di persone in piazza. Lui è stato messo agli arresti domiciliari e al suo posto è stato nominato presidente provvisorio Adii Mansur (come presidente della Corte Costituzionale), colui che dovrebbe portare in brevi tempi l'Egitto a nuove elezioni legislative. Qui c'è da capire se il partito dei Fratelli mussulmani  vorrà partecipare a queste nuove elezioni e se gli sarà data la possibilità di farlo o se sarà considerato fuori legge. Morsi, comunque continua a considerarsi il legittimo presidente e lo scontro tra queste due fazioni ha già causato 14 morti. La situazione potrebbe peggiorare di molto ...

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