Io credo che il mestiere della casalinga sia una finta professione inculcata alle donne dagli uomini che padri-padroni si sono per lungo tempo creduti superiori alle donne.
Non che io credo che la donna (o gli uomini negli ultimi tempi) non facciano un lavoro faticoso (stando a casa e organizzando la vita altrui) o sacrificante (rinunciando a far valere la propria professionalità in altri campi); ma credo che ci siano dei diritti e dei doveri che sia l'uomo, che la donna debbano rispettare.
Sia l'uomo, che la donna hanno il dovere di provvedere alle necessità e al benessere della famiglia e che abbiano il diritto di portare uno stipendio a casa e con quello contruibuire alle varie esigenze e avere quindi voce in capitolo sui progetti futuri della famiglia.
Sia l'uomo, che la donna hanno il diritto ad avere un lavoro inteso come raggiungimento e accrescimento del proprio livello di professionalità lavorativa; ma inteso anche come il frequentare una realtà quotidiana diversa da quella familiare.
Sia l'uomo, che la donna hanno il dovere di compiere i mestieri domestici di comune accordo e secondo le personali affinità e preferenze poichè entrambi usufruiscono del "bene" casa.
Quando ciò non avveniene, sia per volontà di cui resta in casa, sia per rifiuto di chi lavora, si è di fronte a una mancanza di rispetto per l'altro; anche se ciò viene fatto di comunque accordo.