Cronaca - il sito di zon@ venerd́

Editoriali


Ius soli io dico di noSe c'è un ministro che ha fatto il battesimo di fuoco nel governo Letta quella è sicuramente Cecile Kyenge. C'è da dire che l'accoglienza riservatale è stata davvero brutta; è questo solo per il fatto di essere nera. Una minoranza continua costantemente a farle sentire il loro "affetto". Forza Nuova e Lega Nord continuano a imbrattare di scritte e insulti razzisti le sedi Pd (il partito della Kyenge) di tutta Italia. Gli insulti ovviamente sono rivolti al ministro Kyenge e le "raccomandano" in modi "coloriti" di tornarsene in Congo (paese di nascita) e cose simili.

Il ministro abituata a convivere con il razzismo è andata avanti e ha esposto subito le sue proposte di riforme. Una in particolare: lo Ius soli. Lo ius soli è un'espressione giuridica di origine latina che indica l'acquisizione della cittadinanza per il fatto di nascere nel territorio di uno Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori.

Io penso che a un bambino nato in Italia da genitori stranieri non serva la cittadinanza italiana, almeno non prima dei 18 anni. Non è stato mai negato a un minore straniero di frequentare la scuola o di integrarsi con la società. Quando i suoi coetanei italiani col la maggiore età aquisiscono i diritti politici; loro oltre quelli è giusto che abbiano quelli civili. Facendolo prima si rischia solo di innescare un meccanismo di gente che viene in Italia solo per partorire e che non ha nessun interesse a stabilirsi qui, ma quello di acquisire la cittadinanza di un paese della comunità europea con i relativi diritti.

L'importante, però, è che al diciottesimo anno d'età il/la ragazzo/a abbia vissuto almeno da cinque anni in Italia. La cosa importante per me non è tanto il luogo di nascita, ma il luogo in cui si vive. Proprio per questo è importante che chiunque abbia la cittadinanza italiana si sia integrato e non ci si integra in un luogo semplicemente nascendoci. 

Poi, giustamente, il ministro Kyenge vorrebbe abolire anche la legge Bossi-Fini che ha istituito il reato di immigrazione perchè non ci si riesce a integrare in un posto se prima non ci si arriva e da certe località non ci si arriva mai tramite burocrazia.

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