Cronaca - il sito di zon@ venerd́

Editoriali


Arafat è morto nel novembre del 2004, ben otto anni fa. Solo tre mesi prima che questo blog venisse creato. La sua morte forse era stata decretata sin dal 2000 quando Arafat fa iniziare la Seconda Intifada a seguito di una visita di Sharon alla spianata delle moschee. Ma sopratutto la sua morte è stata decretata dall'elezione come presidente degli Stati Uniti dal fondamentalista di destra George W. Bush alla fine dello stesso anno.

Certo Bush tra Torri Gemelle (2001), guerra in Afghanistan (2002) e in Iraq (2003) ha avuto il suo bel da fare; ma poi finalmente ha potuto dedicarsi al medio oriente e a liberarsi di quella figura che impediva la sua visione del mondo. Arafat appunto.

A differenza di tutti i suoi predecessori che hanno cercato di portare il processo di pace Israele-Palestina, Bush si accorda con il solo Israele (coinvolgendo anche Ue, Russia e Onu) e crea la Road map; cioè un percorso per il processo di pace che prevedeva "la fine di violenze e del terrorismo da parte della Palestina e la realizzazione di riforme democratiche" in cambio della creazione di uno Stato di Palestina formato dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania che Israele si impegna a liberare. Peccato che a questo accordo manchi una cosa fondamentale: la sigla di una delle due parti in causa (i palestinesi). Bush decide quindi di far rispettare con la forza questo accordo per portare la pace (e qui si noti la seconda gigantesca contraddizione). Ne segue il bombardamento di Ramallah (dove era rifugiato Arafat).

Di qui le condizioni di Arafat peggiorano e lui si fa ricoverare a Parigi, dove crede di essere al sicuro e invece ora scopriamo che è stato ammazzato col polonio esattamente come il dissidente russo Litvinenko (ammazzato dai servizi segreti russi a Londra nel 2006). Bush che fece la guerra all'Iraq per portare democrazia ha fatto invece proseliti con le uccisioni al polonio radioattivo!

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